All’alba di questa mattina, la Polizia di Stato di Carpi ha eseguito sei misure cautelari, di cui tre in carcere e tre agli arresti domiciliari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Modena, al termine di una attività di indagine che ha permesso di individuare i componenti di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti di trattori, attrezzature e materiale edile, in danno di aziende agricole, e alla loro successiva rivendita all’estero.
Il sodalizio poteva contare su una fitta e capillare rete di ricettatori, in particolare sulla cooperazione di un gruppo criminale campano, per “piazzare” i trattori all’estero.
L’attività di indagine, protrattasi per quasi un anno da settembre 2019, condotta da personale del Commissariato di P.S. di Carpi con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, ha preso avvio da alcune denunce sporte da imprenditori locali che avevano subito il furto di trattori agricoli e si è avvalsa oltre che dei mezzi tradizionali di indagine, come servizi di appostamento e pedinamento, anche di intercettazioni telefoniche e ambientali.
Gli investigatori hanno raccolto una serie di elementi comprovanti che all’interno del gruppo criminale, i cui membri sono per lo più legati da vincoli di parentela, non vi era solo un semplice accordo tra le parti, ma un vero e proprio pactum societatis, ovvero un accordo che andava ben oltre la realizzazione del reato programmato concretizzandosi in una continua capacità di creare, in modo standardizzato, nuove occasioni criminali, una vera e propria associazione a delinquere in cui ogni associato aveva un proprio ruolo prestabilito.
Anche le mogli degli indagati collaboravano attivamente, accompagnando i coniugi durante i sopralluoghi diurni al fine di non destare sospetti e facendo da tramite tra le varie famiglie.
I furti venivano organizzati prevalentemente di sera e di notte, approfittando dell’oscurità e della chiusura dell’attività lavorativa, in zone appartate con un raggio di azione esteso alle campagne del modenese, del reggiano e del mantovano, dopo preventivi e circostanziati sopralluoghi.
La merce rubata, in attesa di essere caricata su autoarticolati per il trasporto in Campania, veniva custodita in casolari o capannoni in disuso e abbandonati ubicati nelle campagne dei comuni limitrofi al luogo ove veniva commesso il reato.
Il gruppo campano era invece costituito da cinque persone, operanti nel settore dei trasporti, alcuni dislocati in provincia di Modena e Reggio Emilia, mentre altri pendolari tra l’Emilia e la Campania, che si avvalevano di autisti compiacenti e di automezzi particolari idonei al trasporto dei trattori muniti di carrelloni “copri e scopri”.
Questi provvedevano ad acquisire tramite i propri canali la documentazione falsa delle macchine agricole per il trasporto su strada e per la successiva spedizione all’estero.
Il pagamento avveniva contestualmente al carico della merce sugli autoarticolati con denaro contante proveniente dalla Campania e recapitato in zona da appositi corrieri.
L’attività di indagine ha permesso di attribuire agli indagati diciotto episodi delittuosi in danno di aziende agricole dalle quali sono stati asportati venti trattori.
Diciotto di questi mezzi, per un valore complessivo di oltre un milione di euro, sono stati recuperati e riconsegnati ai legittimi proprietari da personale del Commissariato di P.S. di Carpi, con l’ausilio della Polizia Stradale di Guastalla (RE), Mirandola (MO) e della Sottosezione di Modena Nord.
Al sodalizio sono stati ascritti ulteriori tredici furti di attrezzature agricole, materiale edile ed effetti personali.
In esito all’attività di indagine, oltre ai sei arresti in esecuzione delle misure cautelari, sono state denunciate in stato di libertà per reati di furto aggravato, ricettazione e favoreggiamento altre quindici persone, coinvolte a vario titolo nell’attività criminale.