Torna il maltempo che ha già decimato la frutta italiana e che in Emilia-Romagna ha colpito duramente la produzione di ciliegie con una perdita, fra le province di Modena e Bologna circa del 50% del prodotto. È quanto stima Coldiretti regionale nel sottolineare l’arrivo sui banchi di negozi, mercati e supermercati dei primi raccolti con circa 10 giorni di ritardo per effetto dell’andamento climatico anomalo.
La produzione regionale di frutta – sottolinea Coldiretti – è stata duramente compromessa dalle gelate con danni stimati in regione oltre i 350 milioni di euro, con la produzione di albicocche e susine che in molte aziende ha registrato una perdita vicina all’80%. Ai gravissimi danni subiti dalla coltivazione delle pere si aggiungono, in molte zone dell’Emilia Romagna, quelli ai vigneti. Sorprendenti quelli riportati dal Grasparossa nel modenese. Nella zona pedemontana infatti le uve, note per la produzione di lambrusco, hanno subito una perdita vicina all’80% del raccolto a causa delle gelate di aprile, del tutto inattese in una zona generalmente refrattaria, per caratteristiche ambientali, al gelo.
Dopo una campagna 2019 – precisa Coldiretti Emilia Romagna – disastrosa per la forte presenza della cimice asiatica che ha messo in ginocchio un intero settore produttivo agricolo, purtroppo la campagna 2020 iniziò con importantissimi eventi di gelo primaverile contestuali all’inizio della pandemia per Covid-19 e relative restrizioni alla libera circolazione, ciò fece registrare nuovamente ingenti danni al settore e numerose aziende impossibilitate alla sottoscrizione di polizze assicurative.
Auspichiamo dunque che la nostra richiesta di deroga alla Legge 102/2004 – conclude Coldiretti regionale – venga accolta quanto prima, in virtù della gravità della situazione in cui il settore è coinvolto.