Una visita che non ha avuto solamente l’obiettivo di verificare lo stato di avanzamento della ricostruzione delle opere pubbliche a quasi 9 anni dal terremoto del 2012. Quello che si è svolto oggi a Mirandola, su istanza del Sindaco Alberto Greco, alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, Davide Baruffi, ha voluto essere un momento di riflessione congiunta e di confronto costruttivo sul futuro e la valorizzazione, in particolare culturale, del cuore storico mirandolese. Con l’obiettivo di riportarlo a quella vivibilità e vivacità che lo hanno sempre contraddistinto.
“Mirandola – afferma il Sindaco – è da sempre un polo attrattivo. Per la cultura, per la sua storia, per l’economia. Può vantare un passato glorioso e un presente da protagonista nel contesto produttivo e della ricerca nazionale e non solo. Il nostro impegno volge nella direzione di dare lustro a quello che è il suo cuore, da sempre fulcro della vita cittadina che, malgrado la pandemia in corso, si sta finalmente riappropriando dei suoi spazi. Siamo entrati in una fase della ricostruzione, che possiamo definire “operativa”, che inevitabilmente sconta le grandi difficoltà connesse all’emergenza sanitaria, ma che punta diritta al recupero dei luoghi pubblici, un recupero che per diversi edifici danneggiati sarà finalmente definitivo. Per questa ragione, tutto quello che il Comune, in stretta sinergia con la Regione, potrà fare per velocizzare i lavori e così restituire e rendere nuovamente fruibile uno spazio così importante alla sua comunità, ci impegneremo a farlo”.
Ad accompagnare nella visita il Sindaco Greco e il Sottosegretario Baruffi, l’Assessore alla Ricostruzione, nonché Vicesindaco Letizia Budri, l’Assessore alla Cultura e all’Innovazione Marina Marchi, il Capo di Gabinetto della presidenza della Regione Filippo Molinari, Enrico Cocchi direttore dell’Agenzia regionale per la ricostruzione, Morena Diazzi, Direttore generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa e Lorenza Bolelli, in luogo dell’Assessore regionale Mauro Felicori, che non ha potuto presenziare per la sovrapposizione con un altro impegno istituzionale, oltre al caposervizio dell’Ufficio comunale LL.PP., Aurelio Borsari, e ai RUP e ai tecnici incaricati a vario titolo per gli interventi oggetto di ricognizione.
“Oggi più che mai la Regione e il commissario alla ricostruzione, il presidente Bonaccini, sono al fianco della comunità mirandolese e dei Comuni per arrivare insieme al completamento di tutti i lavori nel più breve tempo possibile e sostenere la ricostruzione anche in questa fase complicata, duramente segnata e rallentata dall’emergenza sanitaria. Ci rimane l’ultimo miglio da percorrere e vogliamo accelerare. Per questo– ha detto il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi – dobbiamo chiudere ciò che resta ancora da fare, Comune per Comune, soprattutto sulla ricostruzione per la parte pubblica, segnatamente quella storica e monumentale. D’intesa coi sindaci, abbiamo da poco dimezzato ulteriormente il cratere, come facemmo una prima volta nel 2017, il che ci permette di concentrare gli sforzi sui 15 Comuni rimasti, dai 60 iniziali, affinché si possa da un lato poter meglio concentrare le risorse sulla ricostruzione pubblica, dall’altro dimostrare nei fatti che anche nella pandemia questo lavoro non si ferma. Come abbiamo confermato nei sopralluoghi di oggi, la Regione è pronta a dare al Comune di Mirandola tutto il sostegno necessario: è insieme alle comunità locali che abbiamo portato avanti una ricostruzione efficace e diffusa, la stessa strada che vogliamo percorrere ora nel tratto finale”.
Il programma, che ha impegnato la delegazione per tutta la mattina e per la prima parte del pomeriggio, ha toccato diversi dei cantieri più significativi dal punto di vista del recupero e della valorizzazione culturale della città. La visita è iniziata sulla Piazza Costituente, di fronte al Castello, dove si è presentato un quadro ricognitivo sull’andamento della ricostruzione sia privata – con un focus proprio sul centro storico – che del Piano delle opere pubbliche. A partire dal Castello dei Pico, che per la parte di proprietà comunale e della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, sarà oggetto di un intervento di recupero unitario (che a Piano e programma vede un finanziamento di oltre 8 milione e 900 mila euro) e il cui progetto – che a livello procedurale non ha potuto essere istruito per stralci – sarà ripresentato in forma integrale entro l’estate. Un rapido, ma doveroso passaggio ha riguardato l’intervento di recupero del Palazzo municipale, uno degli edifici più rilevanti dal punto di vista storico-architettonico, il cui cantiere – da poco meno di 4 milioni e 800 mila euro di lavori – è stato consegnato nel novembre scorso e sta procedendo regolarmente. Si è poi proseguito per il Polo culturale di Piazza Garibaldi, ove è in corso una consistente variante, resasi necessaria per interventi che hanno determinato lavorazioni più onerose (cantiere iniziato a fine 2018, con un importo di oltre 8 milioni e 100 mila euro, di cui quasi 6 per lavori).
Da qui, alla Chiesa del Gesù – mirabile esempio di architettura barocco-gesuitica, di proprietà del Comune – ove si stanno concludendo i lavori della seconda provvisionale (oltre 560.000 €), iniziati nel maggio 2020, all’indomani della ripresa delle attività edili dopo il primo lock down e che, attraverso la realizzazione di una copertura e di un piano di calpestio provvisori e l’installazione di un complesso sistema di ponteggi, consentiranno di ultimare le indagini e i rilievi necessari al completamento del progetto di restauro definitivo. La mattinata si è conclusa col sopralluogo al Teatro Nuovo, cantiere anche questo molto importante e impegnativo, che ha da poco visto l’autorizzazione di ulteriori interventi relativi al restauro della volta affrescata da parte della Soprintendenza (intervento in corso di circa 4 milioni e mezzo, consegnato a maggio 2020, per riconsegnarlo al condominio dei palchettisti e alla piazza entro la fine del 2022).
Al pomeriggio è stata la volta del compendio dell’Ex-Milizia, un vero e proprio “isolato”, in adiacenza al Duomo. Tappa importante in cui è stato presentato il progetto in itinere per il recupero della porzione di immobile di proprietà demaniale che si sviluppa su piazza Conciliazione e un tratto di via Pico, per cui il Comune opera in qualità di soggetto attuatore e che vedrà la rifunzionalizzazione attraverso la caserma dei Carabinieri e le sedi di INPS e Agenzia delle Entrate; nonché della porzione di immobile di proprietà comunale in cui gli spazi del comando di PL, distrutto dal rogo doloso dell’estate 2019, saranno riconvertiti a casa delle Associazioni (circa 350 mq di spazi per ospitare la sede amministrativa di varie Associazioni) e in un’ampia parte di immobile in angolo tra Via Don Minzoni e Via Roma, già recuperati al grezzo tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000, in cui la volontà dell’Amministrazione è quella di recuperare circa 1.000 mq di sale e spazi espositivi per ospitare il “Museo Mascii” in primis e altre mostre permanenti e temporanee. Un recupero dell’intera UMI speciale n.5, come ribattezzata nel piano di recupero post sisma, che riqualificherà un’ampia porzione del tessuto urbano.
“Questo incontro – ha quindi dichiarato l’Assessore Marina Marchi – ha voluto anche essere l’occasione per una riflessione congiunta sugli sviluppi futuri e sulla valorizzazione in ambito artistico, architettonico e culturale che si pone l’Amministrazione comunale nei confronti della propria cittadinanza e del proprio territorio. Al fine, di ridare vitalità e fermento al nostro centro storico, grazie anche ad una politica di promozione inclusiva, indispensabile alla cultura.”
Parole raccolte dall’Assessore alla Ricostruzione e Vicesindaco Letizia Budri che nel merito della visita ha osservato come “Mantenere un costante confronto con la Regione per proseguire nell’articolato iter della ricostruzione sia fondamentale. Fondamentale per non abbassare i riflettori dell’attenzione locale, ma soprattutto nazionale, su un percorso che di fatto non è ancora concluso, ma che, anzi, necessita di un vero e proprio slancio “finale”. La fase esecutiva di cantiere, che si sta affrontando per molti interventi, è impegnativa e costellata di imprevisti, per questo la possibilità di poter contare su un organico adeguato per composizione e professionalità è un presupposto fondamentale. Da questo punto di vista l’impegno comune per ottenere la proroga dello stato di emergenza Sisma Emilia 2012 ancora per tutto il 2022 è fondamentale, sia per il riconoscimento del così detto gettito IMU inagibili (che per il nostro comune sul 2020 ha cubato per oltre 1.200.000 € sul bilancio), che per la possibilità di poter contare su una leva straordinaria di lavoratori, di cui in particolare gli uffici tecnici hanno estremo bisogno. Questo, insieme al recente restringimento del cratere a 15 comuni – tra cui Mirandola – dovrà portare a quella concentrazione di energie che proprio quello slancio finale richiede.”