Imballaggi attivi per prolungare la vita dei prodotti ortofrutticoli, nuovi materiali per prevenire l’ossidazione di alimenti, farmaci e cosmetici, generatori di plasma che permettono di igienizzare contenitore e contenuto. Sono le soluzioni innovative per un packaging più sostenibile e più sicuro che l’Università di Bologna presenterà al prossimo Tech Share Day, evento internazionale sulle innovazioni tecnologiche dedicato quest’anno ad un settore fondamentale per il futuro: la sostenibilità ambientale.
La spinta sempre più pressante verso soluzioni sostenibili sta infatti investendo fortemente il settore del packaging. Da un lato, c’è la necessità di ridurre il più possibile l’utilizzo di plastica, per avere meno rifiuti da smaltire e prolungare in modo naturale la vita dei prodotti. D’altro lato, l’emergenza sanitaria chiede di adottare sistemi di sicurezza delle confezioni, soprattutto quelle alimentari, per contenere al massimo la diffusione della pandemia da COVID-19.
Per questo, gli studiosi dell’Alma Mater hanno realizzato nuove soluzioni, capaci di garantire in modo sostenibile la conservazione dei prodotti e di provvedere alla sanificazione dei contenitori. L’appuntamento è allora per giovedì 6 maggio alle 10, con un evento online insieme ai ricercatori dell’Alma Mater protagonisti dei brevetti e dei progetti che saranno presentati e ai rappresentanti delle aziende coinvolte.
Ci sarà l’imballaggio Attivo: una tipologia innovativa di imballaggio per prodotti ortofrutticoli, arricchito sulla superficie da una soluzione antimicrobica che rilascia molecole naturali in grado di rallentare il processo di maturazione dei prodotti. Grazie a questa soluzione si ampliando le possibilità di distribuzione, riducendo allo stesso tempo lo spreco alimentare. A presentarla saranno Rosalba Lanciotti, docente al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, e Claudio Dall’Agata, Managing Director del Consorzio Bestack.
Altra innovazione nel campo del packaging, per alimenti, farmaci e cosmetici, è poi un nuovo materiale trasparente che permette di proteggere i prodotti dal deterioramento dovuto al contatto con l’ossigeno. Si tratta di una pellicola economica che viene prodotta usando scarti dell’industria alimentare: può essere inserita all’interno dei comuni imballaggi e contiene sostanze in grado di consumare l’ossigeno atmosferico e prevenire quindi i fenomeni di ossidazione. Sarà presentata da Stefania Rapino, docente al Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician” dell’Alma Mater.
Insieme all’attenzione all’ambiente, l’altro aspetto fondamentale per il futuro del packaging è poi quello dell’igienizzazione. Su questo fronte sarà presentato un nuovo sistema che, attraverso un generatore di plasma, permette di sanificare i contenitori di prodotti alimentari, e di igienizzare anche la superficie esterna dei prodotti confezionati. La soluzione è stata testata con successo sia contro batteri che contro il coronavirus SARS-CoV-2. Il sistema ha un basso impatto ambientale ed economico perché non utilizza agenti chimici e non genera residui da smaltire. Inoltre, non compromette la qualità e le caratteristiche degli alimenti, né la loro conservazione. A presentarlo saranno Pietro Rocculi, docente al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, e Romolo Laurita, CEO di AlmaPlasma.
Infine, Augusto Bianchini, docente al Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Alma Mater, presenterà Ricircola: un innovativo progetto di economia circolare che punta a migliorare la gestione delle vaschette alimentari in plastica a fine-vita, attraverso l’integrazione e la responsabilizzazione di tutti gli attori della filiera e con il coinvolgimento diretto dei consumatori.