“E’ stata colmata la misura. Dopo oltre un anno di pandemia e dopo tutti i sacrifici che i lavoratori del trasporto pubblico hanno dovuto sopportare in questa fase di pandemia, con tutti i rischi per la sicurezza connessi allo svolgimento della loro attività e al mantenimento di un servizio essenziale per tutti, la misura è stata colmata e il vaso è traboccato con i recenti provvedimenti e l’avvio delle fasce biorarie nelle scuole a partire dal 26 aprile”.
Così le Segreterie territoriali Filt/Cgil – Fit Cisl – Uiltrasporti – Ugl/Fna e Faisa/CisalModena che proseguono: “Questa soluzione, mal governata e tardiva (se ne parlava nel mese di febbraio ma solo negli ultimi giorni, alla riconquista della zona gialla, il meccanismo è partito) visto che arriva a poco più di un mese dal termine dell’anno scolastico, stravolge la vita lavorativa degli operatori di Seta e di tutto il trasporto pubblico locale.
E tutto ciò senza che gli operatori stessi e i sindacati vengano minimamente coinvolti nella discussione delle misure e delle eventuali soluzioni operative per gestire o ridurre al minimo il disagio.
I sindacati Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Fna e Faisa/Cisal condannano fortemente questa soluzione e soprattutto la modalità con cui la stessa è stata presa e messa in atto.
Il 23 aprile si è svolto l’incontro tra prefettura, Amo, la dirigenza di Seta e il provveditorato per discutere dell’avvio delle nuove fasce orarie.
A fronte di questo incontro soltanto nella giornata di ieri la dirigenza di Seta ha informato le sigle sindacali rappresentanti dei lavoratori del trasporto pubblico locale, comunicando tutte le variazioni sui turni del personale viaggiante e dunque le ricadute sul servizio.
Il fatto che le sigle sindacali del settore non siano state minimamente coinvolte nella discussione a livello istituzionale è un fatto di estrema gravità che manifesta la totale noncuranza e il disinteresse per il destino dei lavoratori del trasporto pubblico locale che tanto sono stati vezzeggiati, per la loro competenza, disponibilità, professionalità e totale dedizione nell’arco di questo anno di pandemia.
Coccolati sulla carta e nelle dichiarazioni pubbliche, ma completamente dimenticati alla prova dei fatti.
I nuovi turni riprogrammati da Seta sulle indicazioni connesse alle riaperture (con le scuole superiori in presenza al 70%) e alle nuove fasce scolastiche, stravolgono le vite del personale della società di trasporto pubblico modenese. Il disagio per i lavoratori è estremo. Vi sono turni e percorsi completamente nuovi su cui peraltro il personale non è stato minimamente formato. Vi sono cinque differenti orari di uscita scolastici (tra le ore 12 e le ore 16) con conseguente stravolgimento delle corse per gli autobus e impegno lavorativo moltiplicato per il personale viaggiante. Inoltre si arrivano ad avere dei turni che possono partire dalle 6 di mattina ai confini della provincia, per stazionare ed operare sul servizio urbano durante il giorno e ritornare a casa con il servizio serale dopo 13 ore e mezza estremizzando il disagio umano e familiare del personale e aggravando anche la potenziale esposizione al rischio, peraltro mai completamente risolta nonostante gli appelli e anche uno sciopero effettuato su questo tema già nel mese di novembre scorso.
E’ sconcertante la mancanza di considerazione per i lavoratori di un settore talmente strategico e fondamentale anche in relazione al rilancio in toto (soprattutto in ambito di svolta green) del trasporto pubblico sul piano nazionale nell’ambito del Pnrr recentemente votato dal parlamento italiano.
I lavoratori di Seta e del trasporto pubblico locale modenese meritano di essere rispettati e chiedono di svolgere il proprio lavoro e il proprio ruolo sociale in sicurezza e con condizioni di lavoro dignitose.
I nuovi turni previsti dall’azienda del trasporto pubblico locale non rispettano peraltro, alla luce delle nuove fasce scolastiche, neanche le normative contrattuali vigenti quindi sono, a tutti gli effetti, irregolari dal punto di vista normativo.
In pratica si sono create le condizioni per consentire ad una azienda di svolgere la propria attività contra legem.
Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Fna e Faisa/Cisal non possono tollerare questa situazione e chiedono un pronto intervento da parte delle istituzioni preposte al fine di ottenere una convocazione urgente di un tavolo istituzionale per ricercare ogni possibile soluzione alternativa che limiti il disagio per i lavoratori e che riconsegni agli stessi la dignità che meritano e che merita il ruolo e l’attività che ricoprono.
Per tale motivo le organizzazioni sindacali del settore Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Fna e Faisa/Cisal non hanno potuto fare altro che aprire le procedure per lo stato di agitazione dei lavoratori coinvolti e auspicano una pronta convocazione da parte delle istituzioni unitamente all’azienda del trasporto pubblico e dell’agenzia per la mobilità al fine di ricercare e ripristinare condizioni di qualità del lavoro dignitose, come questi lavoratori e lavoratrici meritano”.
(Segreterie territoriali Filt/Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Fna, Faisa/CisalModena)