Sciopero al Pam Panorama di Sassuolo, azienda della grande distribuzione (presente anche a Vignola) che nel punto vendita sassolese occupa oltre novanta persone.
L’astensione dal lavoro è stata proclamata per domani – sabato 6 – nelle prime due ore di ogni turno e dopodomani – domenica 7 febbraio – nelle ultime due ore di ogni turno.
La protesta è stata decisa ieri in assemblea dai lavoratori insieme al blocco degli straordinari e delle disponibilità al lavoro domenicale. Con lo sciopero del 6 e 7 febbraio continua l’azione di lotta iniziata domenica scorsa 31 gennaio, quando i lavoratori hanno effettuato le prime due ore di sciopero di un pacchetto di sedici ore.
«La protesta dei lavoratori del punto vendita di Sassuolo è dovuta alla mancanza di un serio e approfondito confronto sulla scelta aziendale di distribuire le ore di cassa integrazione (per Covid), peraltro attivata unilateralmente per dodici settimane (dal 24 gennaio al 31 marzo) ancor prima di aver concluso l’esame congiunto con le organizzazioni sindacali di settore – spiegano Cinzia Pinton (Filcams Cgil Modena) e Pascale Rosaria Milone (Fisascat Cisl Emilia Centrale) – Anziché spalmare equamente la cig su tutti i lavoratori del punto vendita, così come avvenuto da marzo a dicembre 2020, la dirigenza oggi la utilizza su circa il 40% della platea, penalizzando una parte dei lavoratori su cui viene scaricata l’intera cassa integrazione.
La condizione di Sassuolo è vissuta nei punti vendita di altri territori. A Modena – continuano Pinton e Milone – abbiamo chiesto di concordare un percorso condiviso sull’utilizzo della cig, ma l’azienda ha rifiutato il confronto mantenendo lo stesso atteggiamento di rifiuto tenuto a livello nazionale.
Insieme ai lavoratori ci attiveremo per richiamare l’attenzione delle istituzioni sull’utilizzo dell’ammortizzatore sociale a fronte anche di dichiarazione di esuberi. La nostra preoccupazione, infatti, riguarda la stessa tenuta occupazionale e il futuro dei lavoratori.
Auspichiamo che l’azienda abbandoni questi atteggiamenti di chiusura e dimostri di avere a cuore il futuro dei propri dipendenti», concludono le due sindacaliste di Filcams Cgil Modena e Fisascat Cisl Emilia Centrale.