“La moda ha subito gli effetti peggiori della crisi: nel nostro Paese tra gennaio e novembre 2020 le imprese hanno perso 16,9 miliardi di euro di fatturato e 10,7 miliardi di euro di esportazioni. Servono subito interventi strutturali per rilanciare il settore di punta del made in Italy nel mondo, ad alta vocazione artigiana e occorre che una parte di queste risorse arrivino dal cosiddetto Recovery Plan”.
E’ questa la sollecitazione espressa dal presidente Lapam Confartigianato Moda, Roberto Guaitoli dopo l’audizione alla Commissione Attività produttive della Camera del presidente nazionale Fabio Pietrella, intervenuto su Next Generation Ue, il cosiddetto Recovery Plan. “Il presidente nazionale, nel lamentare l’assenza di interventi dedicati al settore della moda, ha sottolineato la necessità di misure per rilanciare i consumi interni di moda made in Italy e per accompagnare le imprese a riposizionarsi sui mercati internazionali in una logica di filiera – sottolinea Guaitoli -. Ricordo che le nostre imprese, e mi riferisco in modo specifico a quelle del nostro territorio, hanno necessità di un sostegno, anche in forma di decontribuzione, per far fronte ai costi legati a ricerca e sviluppo, alla digitalizzazione delle collezioni, alla formazione del personale”.
Il Presidente Lapam Confartigianato Moda ha inoltre sollecitato per le micro e piccole imprese un credito d’imposta per i costi legati alla creazione di campionari e allo sviluppo delle collezioni, oltre a una garanzia dello Stato sui pagamenti dei clienti: “Inoltre – conclude Guaitoli, di concerto con le richieste del nazionale – è sempre più necessaria una rigorosa attività di vigilanza e di contrasto nei confronti dei fenomeni di concorrenza sleale messa in atto da operatori abusivi e delle pratiche di subfornitura distorta che penalizzano le piccole imprese”.