Unimore coordina un nuovo Progetto Europeo di Ricerca, che fa parte dei cosiddetti ‘Partnering Grants’, cioè dei progetti di ricerca banditi ad inizio 2017 dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare al fine di creare reti di collaborazione tra istituzioni e ricercatori europei nel campo della sicurezza alimentare, favorendo l’innovazione scientifica nelle tematiche di interesse per l’attività dell’agenzia comunitaria, nonché di altre istituzioni nazionali.
Il kickoff meeting del progetto si terrà nella giornata di venerdì 9 febbraio a Parma, presso la sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – EFSA.
Il progetto, coordinato dal prof. Marco Vinceti, epidemiologo del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di Unimore, nasce come collaborazione tra Unimore e tre prestigiose istituzioni europee: l’Università di Atene (Grecia), di cui è referente la prof.ssa Androniki Naska, nota esperta di dieta mediterranea e epidemiologia nutrizionale; l’Istituto Karolinska di Stoccolma (Svezia), di cui è referente il prof. Nicola Orsini, docente di biostatistica di origine italiana e da tempo affiliato presso l’istituzione svedese; l’Università di Porto (Portogallo), di cui è referente il prof. Pedro Moreira, docente di nutrizione umana e epidemiologia nutrizionale.
Il progetto, dal titolo ‘Dose response relationships in health risk assessment of nutritional and toxicological factors in foods: development and application of novel biostatistical methods’ e dalla durata di due anni, mira a mettere a punto nuove procedure di analisi statistica ed epidemiologica per lo studio delle relazioni dose-risposta tra alimentazione e salute. Più precisamente, il progetto di ricerca si propone di individuare nuove metodologie biostatistiche ed epidemiologiche per l’utilizzazione dei risultati delle sperimentazioni cliniche, nonché degli studi osservazionali, per individuare gli effetti sulla salute di elementi sia essenziali che tossici.
“Questo progetto – ha dichiarato il prof. Marco Vinceti di Unimore – intende fondere competenze ed esperienze parzialmente diverse, essenzialmente biostatistiche da parte del gruppo svedese e di tipo epidemiologico per i gruppi di Porto, Atene e Modena-Reggio, al fine di sviluppare in modo condiviso e anche attraverso lo scambio di ricercatori, dottorandi, assegnisti e specializzandi, la messa a punto di procedure innovative di analisi statistico-epidemiologiche applicabili nella valutazione del rischio nutrizionale. Ciò non solo relativamente alle due tematiche oggetto di indagine nel progetto, il rischio cardiovascolare associato all’introduzione di potassio e quello oncologico associato all’assunzione di cadmio, ma più in generale in riferimento all’effetto sulla salute dei fattori alimentari. Nel meeting d’inizio che si terrà questo venerdì intendiamo quindi definire un preciso piano di lavoro, favorendo un proficuo scambio di esperienze e attività di ricerca tra le quattro istituzioni europee coinvolte, nonché eventuali iniziative didattiche e divulgative, finalizzate a strutturare in modo organico la collaborazione scientifica che sta per iniziare”.