Esistono periferie di tanti tipi: urbane, ma anche sociali ed esistenziali. Lo sport può essere strumento di vera solidarietà e di riscatto per le fragilità umane. Questo è il messaggio alla base della giornata “Sport e periferie” organizzata dall’Unione Sportiva Acli a Bologna il 10 novembre prossimo.
Si parte dal carcere della Dozza la mattina, con la consegna ai detenuti di materiale sportivo finanziato coi fondi del 5 per mille; si prosegue con una partita di calcio a 5 nel campo antistante l’Hub di via Mattei, che è periferia urbana a rischio degrado e, insieme, luogo simbolico delle difficoltà relative all’accoglienza dei migranti; si conclude alle 17:30, in sede Acli (via delle Lame, 116) con un convegno cui prenderà parte il deputato Andrea Causin, Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sullo stato delle periferie. Al convegno interverranno, fra gli altri, la direttrice del carcere Claudia Clementi, rappresentanti degli Enti locali, del Coni, degli enti di promozione sportiva e le conclusioni saranno affidate all’Arcivescovo Zuppi. Lo sport, dunque, come strumento di benessere psico-fisico, ma anche di inclusione e riscatto sociale e di educazione alla legalità, al fair play, alla collaborazione: la proposta delle Acli al Governo sarà proprio quella di rendere la pratica sportiva accessibile, soprattutto dal punto di vista economico, a quelle famiglie che non possono permettersi una spesa per ogni figlio che, valuta l’Istat, si aggira intorno ai 600 euro l’anno.