Nuovo record di presenze per la biblioteca Delfini aperta di domenica in occasione del 50° anniversario delle biblioteche comunali. Domenica 20 novembre l’istituto culturale di corso Canalgrande 103 ha registrato circa 1.350 presenze e sono stati effettuati 936 tra prestiti e restituzioni di libri, e documenti digitali e multimediali. Oltre 400 le presenze alle iniziative tra yoga, giochi da tavolo, videogames vintage, incontri, cosplay e la sfida collettiva di scacchi con la campionessa Olga Zimina.
Le aperture domenicali e le iniziative per festeggiare i 50 anni delle biblioteche comunali di Modena proseguono domenica 27 con l’apertura della Delfini con tutti i servizi in funzione dalle 9,30 alle 20, mentre la biblioteca Poletti di Palazzo dei Musei apre sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 19 e ospita alle 17 un incontro sulla Street Art con gli artisti Franco Vaccari e Simone Ferrarini e il critico Pietro Rivasi.
Nel programma della settimana fa il suo ingresso uno dei diversi linguaggi presenti in modo significativo in biblioteca con libri, dischi, video e incontri: la musica.
Martedì 22 novembre in sala conferenze alla Delfini alle 18 prende infatti il via il ciclo “Un’idea di musica”, un viaggio in tre incontri (prosegue il 24 e il 25 stesso luogo, stessa ora) con musicologi fra note musicali, poesia, nuove espressioni letterario/musicali come il rap e antichissime tradizioni mediterranee. Un percorso analitico sul rapporto fecondo fra musica e parola, incentrato sulle figure di Lucio Dalla, Fabrizio Roversi e Paolo Conte, ma anche sul rap, con omaggio finale ad Aleppo, la città siriana martoriata dalla guerra, crocevia di vivacissime esperienze culturali, che ha contribuito alla storia della musica nell’area mediterranea.
Martedì 22 novembre alle 18 il primo incontro è dedicato a “Lucio Dalla e i testi di Roberto Roversi, Paolo Conte e i testi per la sua musica”. A parlarne è Matteo Totaro, che così introduce il suo intervento: “Se non avessi incontrato Roversi, adesso farei l’idraulico”, disse Lucio Dalla qualche anno prima di lasciarci. “Da lui ho imparato tutto: il rispetto e la paura per il lavoro, il rigore, la consapevolezza degli scopi”. Roversi scriveva i testi, Dalla li musicava. Nessuno interveniva sul lavoro dell’altro. Conte è agli antipodi: la scintilla di partenza è sempre l’intuizione musicale: “una cellula armonica, un ritmo obliquo, una cadenza fuori contesto, un colore orchestrale incongruo”. L’incontro mostra il procedere nella composizione del brano musicale di due musicisti esemplari degli ultimi decenni.
Giovedì 24 novembre alle 18, Valerio Grutt e Pierfrancesco Pacoda raccontano il rap, in “Un’idea di musica. Rap, arte di strada e di parola”, con un percorso dalle origini ai giorni nostri: dalla nascita negli Usa all’arrivo in Italia, dai suoni delle prime posse alle tante voci del web. Com’è nato? Cosa sta diventando? Che cosa comunica? Leggendo e ascoltando, si incontra un fenomeno in continua evoluzione.
Venerdì 25 novembre alle 18, infine, con l’incontro “Aleppo, voci, strumenti e luoghi dell’immaginario musicale mediterraneo”, il musicologo Paolo Scarnecchia guida a scoprire la cultura della città siriana simbolo della musica mediterranea. Nell’immaginario musicale mediterraneo, scrive Scarnecchia, Europa, Africa e Asia, sono idealmente legate al repertorio della poesia strofica cantata… e nel vicino Oriente, Aleppo era il luogo elettivo dove la poesia strofica con ritornello era simbolo del patrimonio musicale cittadino. Nella città posta sulla via della seta e sul cammino del pellegrinaggio a Gerusalemme, l’arte musicale è stata coltivata per secoli. Ma oltre alla tradizione musicale arabo-islamica, Aleppo è stata importante anche per le radici storiche della cultura sefardita, e per il patrimonio dei canti liturgici e devozionali della tradizione ebraica. Nella città di origini antichissime hanno vissuto siriani – musulmani, ebrei e cristiani – turchi, greci, armeni, curdi, e il patrimonio musicale aleppino è uno dei simboli più straordinari della ricchezza della cultura mediterranea. Questo tesoro culturale e spirituale andrebbe considerato come uno dei beni intangibili patrimonio dell’umanità.
Il programma completo delle iniziative del cinquantesimo, tutte gratuite ma alcune delle quali su prenotazione è sul sito internet (www.comune.modena.it/biblioteche).