“L’Abete bianco? cresce vigoroso”. Il vicesindaco Sara Govi annuncia con soddisfazione il successo del micronido comunale “che quest’anno – spiega – ha raggiunto la sua ricettività massima, che è di quattordici bambini. Sono quasi triplicati rispetto al 2013, anno di apertura, confermandosi così un servizio prezioso a supporto delle famiglie più giovani presenti nel nostro territorio”. La struttura, riservata ai piccoli dai dodici ai trentasei mesi, ha sede nell’istituto scolastico comprensivo del capoluogo.
“Per fare fronte alle accresciute richieste, e anche in considerazione del fatto che la maggior parte dei partecipanti ha da poco compiuto dodici mesi – continua il vicesindaco – l’amministrazione ha provveduto a integrare le somme stanziate nel bilancio pluriennale e ha appaltato la gestione del micronido per i prossimi due anni, rinnovabile per il terzo. La gara pubblica è stata vinta dalla cooperativa sociale Coopselios, che si era già aggiudicata la conduzione della struttura nelle precedenti annualità”.
L’Abete bianco resterà aperto fino al 30 giugno prossimo, sia al mattino che al pomeriggio, per otto ore al giorno, dal lunedì al venerdì.
“Le condizioni che abbiamo posto nel bando, assieme alla indubbia esperienza di Coopselios, azienda leader nel settore – rileva inoltre Sara Govi – ci consentono di affermare che è garantito un servizio di elevata qualità a fronte di un costo per le famiglie tra i più contenuti a livello provinciale. Per noi è infatti strategico supportare i nuclei familiari più giovani affinché, seppur lavorando anche lontano da casa, restino sul territorio e investano sul futuro della montagna. Grazie al micronido hanno la certezza di lasciare i propri bambini in un posto sicuro, accogliente ed educativo. Ai genitori abbiamo inoltre proposto, in continuità, un campo estivo per il mese di luglio. Le adesioni saranno raccolte nelle prossime settimane”.
Conclude il vicesindaco Govi: “Siamo molto orgogliosi di questo risultato, che significa anche tre posti di lavoro in più nel villaminozzese, tra cui due insegnanti. Siamo convinti che l’Abete bianco sia uno dei punti di forza da cui ripartire per dare una scossa alla situazione di abbandono del nostro Appennino. Infine la riorganizzazione della scuola materna e primaria, dovuta alla presenza di un numero limitato di studenti, disseminati su ben diciannove frazioni e suddivisi su tre plessi scolastici, pone la necessità di ripetuti interventi pure sui servizi accessori, cioè mense e trasporti. Su questo fronte stiamo lavorando nell’ottica di un costante miglioramento, anche grazie agli essenziali suggerimenti e contributi delle famiglie e dell’istituzione scolastica”.