La Cgil di Modena espone da oggi la bandiera a mezz’asta listata a lutto per esprimere netta condanna dell’ennesimo femminicidio che ha visto coinvolta Betta Fella, una donna modenese di 55 anni.
Autore del delitto reo confesso è il compagno della donna già denunciato in passato per maltrattamenti nei suoi confronti. In questo caso, come purtroppo in tanti altri, si tratta dell’uomo più vicino (compagno o marito) che compie un gesto tanto efferato.
Anche in una provincia evoluta come Modena e con un elevato tasso di emancipazione femminile, sono purtroppo radicati comportanti aggressivi nella relazione uomo-donna che trovano origine nel permanere di una cultura patriarcale e nella relazione possessiva verso il corpo delle donne.
La regione Emilia-Romagna ha approvato nei mesi scorsi un Piano Antiviolenza che deve velocemente entrare in funzione, partendo dalle azioni di educazione/formazioni ai giovani sul rispetto della diversità tra i sessi, e basato anche sul sostegno alle donne maltrattate (con potenziamento dei Centri e sostegni economici/relazionali) e sul recupero e cura degli uomini maltrattanti.
Spetta a tutti i cittadini, sia nei luoghi di lavoro che nella società civile, diffondere i valori di parità e rispetto che sono l’unico antidoto al proliferare di fenomeni violenti e intollerabili come quello successo oggi a Modena.
La Cgil di Modena esprime la propria vicinanza ai familiari della vittima e ribadisce il proprio impegno ad ogni forma di contrasto alla violenza di genere.
Per questo motivo, sollecitiamo le associazioni datoriali ad un percorso comune per declinare sul territorio modenese il protocollo nazionale firmato tra Cgil-Cisl-Uil e Confindustria contro le molestie nei luoghi di lavoro.