«In base al Piano sangue regionale le risorse per Modena non caleranno così come saranno salvaguardate e mantenute a livello locale le professionalità del Policlinico. Tuttavia la scelta di concentrare le lavorazioni industriali nei due centri a Bologna e in Romagna è giusta perché va nella direzione di razionalizzare il servizio garantendo una maggiore qualità dei prodotti». Lo ha affermato l’assessore regionale alle Politiche per la Salute Sergio Venturi, lunedì 13 giugno, a Modena durante l’incontro della Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Modena (Ctss).
«Nei prossimi giorni – ha assicurato Venturi – incontreremo le Avis provinciali, Modena compresa, per verificare eventuali problemi, in vista dell’avvio della discussione del nuovo Piano sangue».
Nel corso dell’incontro Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Conferenza, ha espresso le perplessità e i malumori registrati nel mondo del volontariato «una risorsa fondamentale – ha sottolineato Muzzarelli – che dobbiamo valorizzare perché a Modena rappresenta un punto di riferimento nel settore a livello regionale e un asse portante della nostra coesione sociale. Oltre il 90 per cento delle strutture modenesi ha ottenuto l’accreditamento regionale e questo è un fatto positivo ma permangono problemi di relazione con il livello regionale, oltre al tema del trasferimento delle lavorazioni a Bologna, come rilevato peraltro anche in una recente presa di posizione del Consiglio comunale di Modena».
Venturi ha garantito che la Regione è consapevole del ruolo importante del volontariato, «assoluto protagonista in questo settore dove la Regione Emilia Romagna può vantare la piena autosufficienza a differenza di altre regioni; il mantenimento di questa autosufficienza – ha confermato Venturi – sarà uno degli obiettivi prioritari del nuovo Piano sangue che deve, tra l’altro, affrontare il problema del ricambio generazionale dei donatori».
Nel corso della conferenza sono intervenuti anche Alberto Bellelli, copresidente dell’organismo e sindaco di Carpi, che ha ribadito la necessità di migliorare i rapporti tra volontariato e Regione, un tema ripreso anche da Maria Costi, sindaco di Formigine, e Fabio Braglia, sindaco di Palagano, che ha ricordato che la raccolta modenese supera il fabbisogno provinciale e soddisfa le esigenze anche fuori provincia.