Quali politiche di welfare può mettere in campo un’azienda per il benessere e la crescita dei propri collaboratori? È da questo interrogativo che prende avvio il convegno del prossimo 22 settembre presso l’auditorium Fini di Confindustria Modena.
Tra gli ospiti del dibattito spicca il nome del segretario generale Cgil, Susanna Camusso. Ma oltre al leader della confederazione di Corso d’Italia, saranno presenti anche numerosi imprenditori con importanti casi di welfare aziendale da raccontare.
Il convegno si divide in due parti: una tavola rotonda, moderata da Maurizio Melis di Radio24, e un workshop operativo.
Si comincia alle ore 9.30. Ai saluti della vicepresidente di Confindustria Modena Elena Salda faranno seguito gli interventi dei responsabili Risorse umane del Gruppo Lombardini, Claudio Galli, del Colorificio San Marco, Mariluce Geremia, e di Susanna Camusso.
Intorno alle 11 il secondo blocco del convegno. Gianmaurizio Cazzaroli, direttore Risorse umane di Tetra Pak, parlerà del ruolo del welfare ai tavoli della trattativa sindacale, Maria Berrini, amministratore unico dell’Agenzia Mobilità Ambiente Territorio del Comune di Milano, di spostamenti “green”, Enrico Abbati International Business Manager di Kerakoll, si soffermerà sui temi della formazione e della gestione dei giovani talenti. Infine Arianna Visentini, di Ad Variazioni, tratterà la questione della diversità di genere in azienda.
«I piani di welfare aziendale sono uno strumento innovativo di relazione tra impresa e dipendenti, capace di creare valore per entrambi, in un’ottica “win-win”: vincono tutti, nessuno è perdente», commenta Elena Salda che in Confindustria Modena ha proprio una delega specifica sul Welfare. «La contrattazione sindacale intorno a questi temi è rimasta bloccata per diverso tempo a causa della crisi economica. Ci sono comunque alcuni casi di imprenditori del nostro territorio che hanno realizzato autonomamente iniziative di welfare aziendale per i propri collaboratori, dialogando apertamente con i sindacati. Purtroppo la situazione è ancora a macchia di leopardo».