Avviata alla fine di agosto, con la raccolta delle uve bianche, seguite dall’Ancellotta e dai vari Lambruschi, la vendemmia è ormai entrata nella fase centrale e si può quindi anticipare una prima valutazione della campagna.
“In base alle indicazioni attuali la produzione 2015 dovrebbe presentare un livello qualitativo particolarmente elevato grazie all’andamento climatico decisamente favorevole” – dichiara Carlo Piccinini, presidente di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna, al cui interno il comparto vitivinicolo conta oltre 15.700 soci, quasi 1.200 addetti e sviluppa un volume d’affari di circa 680 milioni di euro.
Le abbondanti precipitazioni, piovose e nevose, della stagione invernale hanno formato una buona riserva idrica per le viti, germogliate e fiorite in anticipo rispetto all’anno precedente e caratterizzate da un’ottima allegagione, e hanno consentito di affrontare senza particolari problemi il caldo e la siccità record dell’estate. Dall’inizio di luglio alla metà di agosto le temperature si sono mantenute costantemente su livelli molto alti, ma fortunatamente l’escursione termica è sempre stata piuttosto elevata, con una differenza media di 12-13 gradi tra la minima e la massima. Questo fenomeno ha favorito la maturazione delle uve, nonché l’accumulo di sostanze aromatiche e la colorazione degli acini. Da sottolineare poi che l’assenza di umidità nella stagione estiva ha evitato il formarsi di muffe e pertanto i viticoltori hanno avuto meno necessità di ricorrere a trattamenti fitosanitari, a tutto vantaggio della sanità delle uve.
“Dal punto di vista quantitativo – sottolinea Davide Frascari, responsabile regionale del Settore Vitivinicolo di Fedagri – la produzione 2015 dovrebbe attestarsi sostanzialmente sui livelli dell’anno precedente con alcune differenze tra le varie aree della regione. Nelle province occidentali, a fronte della stabilità attesa nel Piacentino e della sostanziale stazionarietà delle diverse tipologie di Lambrusco nel Reggiano e nel Modenese, si registrerà una contrazione di circa il 10-15% della produzione di Ancellotta in provincia di Reggio Emilia. È previsto poi un aumento delle uve bianche coltivate sulle colline reggiane. Spostandosi lungo la via Emilia, a Bologna il raccolto non dovrebbe discostarsi dalle quantità del 2014. In Romagna, infine, si può ipotizzare un aumento attorno al 10% rispetto all’anno scorso”.
“Alla luce di questo scenario, caratterizzato da alta qualità e produzione non abbondante – conclude il presidente di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna – le prospettive per la prossima campagna di commercializzazione del vino appaiono quindi abbastanza positive”.