Dopo due mesi dall’apertura del confronto a livello regionale tra Cgil, Cisl, Uil e Centrali Cooperative, utile a definire il protocollo per rendere operativa la legge regionale n.3 del 2014 sulla legalità nel comparto, siamo allo stallo del negoziato.
La legge 3 del 2014, frutto di un’azione condivisa da tutte le parti sociali e dalle istituzioni, si pone l’obiettivo di promuovere la legalità, il buon lavoro, le regolarità nel sistema degli appalti della logistica della nostra regione, costruendo “un cordone sanitario” utile ad alienare le cooperative spurie e le false cooperative che da anni operano nel settore: un settore inquinato dalla malavita organizzata, dal lavoro nero, dall’uso di contratti considerati indegni dalla magistratura.
Tra i criteri fondamentali per accedere alla white list (lista di merito) degli appalti sono individuati: la regolarità fiscale e contributiva, l’applicazione dei CCNL sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative sul territorio nazionale e la certificazione antimafia.
Per promuovere l’operatività della legge è stato avviato il confronto con le Centrali cooperative le quali, pur condividendo i principi della legge, si trovano nelle condizioni di avere associate cooperative che non applicano, o applicano aprzialmente, il contratto nazionale di riferimento: quello del merci logistica.
Per queste ragioni definire un protocollo che chiude una situazione ormai insostenibile, fondata sulla competizione giocata sui diritti e retribuzioni dei lavoratori, diventa inderogabile per rendere operativa la legge e per fare fronte comune nei confronti di chi con lo sfruttamento compete sul mercato.
I contratti vanno applicati e rappresentano la discriminazione tra chi si muove nella regolarità e chi considera la legge carta straccia.
L’inchiesta Aemilia ha palesato quanto da tempo come Cgil denunciamo e l’unico modo di restituire dignità al lavoro e al senso originale della cooperazione è quello di competere nello spirito che ha caratterizzato tutto il percorso della costruzione della legge 3 del 2014.
Così Antonio Mattioli, Responsabile politiche contrattuali Segreteria Cgil Emilia Romagna