Palma-Costi“Facile uso di stereotipi”, “manipolazione delle identità”, “invenzione ed utilizzo strumentale di razze, culture, etnie”, fino ad arrivare alla “demonizzazione di interi gruppi sociali”: sono questi i “possibili sintomi di un antisemitismo più o meno strisciante” che si sta di nuovo diffondendo in Italia e in Europa. Una pericolo che affonda le sue radici anche “nell’ignoranza della storia e nello scarso interesse per i temi dell’impegno civile e sociale” e che deve destare preoccupazione, visto che sono “tutte tappe già in passato tragicamente ed emblematicamente percorse dall’antisemitismo nazifascista” e che “nella nostra società contemporanea” tale pericolo riaffiora “sotto forma di odio contro gruppi marginali”.

È con questo “monito, sempre attuale, per la responsabilizzazione di ciascuno e l’impegno rispetto a tutte le questioni della politica”, che la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Palma Costi, ha aperto questa mattina davanti a 200 ragazzi di scuole superiori il convegno “Dopo Auschwitz: l’antisemitismo contemporaneo tra retaggi del passato e trasformazioni del presente. Una sfida attuale?”, organizzato dall’Assemblea legislativa in collaborazione con il Mémorial de la Shoah di Parigi e con il coinvolgimento dei partner del Tavolo istituzionale dedicato alle celebrazioni del Giorno della Memoria, coordinato dal Comune di Bologna.

“L’interpretazione della Shoah come evento per fortuna unico nella storia certamente non deve farci perdere di vista la necessità di farne una chiave di lettura per il riconoscimento dei segni di tragedie già accadute o di potenziali tragedie future- avverte la presidente-. Dobbiamo continuare a interrogarci sul presente, soprattutto di fronte a preoccupanti segnali della diffusione di un nuovo volto dell’antisemitismo e di posizioni chiaramente discriminatorie in riferimento, soprattutto, al credo religioso e all’etnia”. Anche perché, ribadisce Costi rivolgendosi ai docenti presenti nella Sala polivalente ‘Guido Fanti’ dell’Assemblea legislativa, “partire dalla Shoah è tanto più urgente, in quanto si rileva una scarsa conoscenza, da parte delle nuove generazioni, rispetto ai campi di concentramento e di sterminio, alla guerra”.

Bisogna parlare in particolar modo ai giovani, perché “l’avvento di Internet ha trasferito e ampliato a dismisura quanto prima veniva veicolato in forma ridotta, e siamo di fronte a dati e fatti inquietanti, che mettono in evidenza come non si debba abbassare la guardia e l’attenzione su questi temi”. Proprio per questo motivo si devono “attrezzare i giovani cittadini con gli anticorpi della conoscenza e della consapevolezza, della competenza e della responsabilità, per reagire a quei sintomi e a quei rigurgiti e promuovere una società democratica, aperta e solidale, forte dei valori comuni dell’identità e della cittadinanza europea”, riflette Costi. “L’antisemitismo e i pregiudizi che permangono in diversi strati e in diversi modi nella società- chiude la presidente- possono essere combattuti solo con la cultura e la conoscenza”.

Prima degli interventi di esperti come Laura Fontana, coordinatrice dell’European holocaust research infrastructure, Alain David, della Ligue internationale contre le racisme et l’antisémitisme di Parigi, e Georges Bensoussan, responsabile editoriale del Mémorial de la Shoah di Parigi, ha portato il saluto del Tavolo per il Giorno della Memoria di Bologna Stefano Caliandro, presidente del Consiglio provinciale di Bologna: “C’è un razzismo radicato in profondità anche tra i giovani, figlio dell’ignoranza e della non consapevolezza di cosa è stato l’Olocausto, del perché c’è stato, fenomeni che la scuola deve combattere, rispondendo con le idee alle idee sbagliate, affinché nessuno rimanga apatico davanti a ciò che ci circonda”.

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