“La legge “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” approvata definitivamente dalla Camera prevede, tra le altre cose, la prosecuzione fino al 31/12/14 del mandato delle attuali Province, con Presidenti e Giunte a titolo gratuito: in attesa per noi bolognesi, come per tutte le aree metropolitane, che ci sia il passaggio alla Città Metropolitana e per gli altri territori del Paese che continuino le Province, ancorché modificate.
Intendo comunicare fin da ora la mia scelta al riguardo, premettendo alcune osservazioni.
Innanzitutto ritengo che, se viene deciso che “qualcosa” prosegue, é quella stessa “cosa” che dovrebbe continuare. Il modello di Provincia in cui siamo inseriti, per mandato degli elettori, prevede Presidente, Giunta, Consiglio, con compiti e funzioni definiti. Secondo la legge appena approvata, invece, mentre “la cosa nuova/Città Metropolitana” (di fatto poco più di una Provincia senza organi eletti) non é ancora pronta (verrà istituita l’1/1/15), nei sei mesi di prosecuzione Presidenti e Giunte, senza Consigli, si occuperanno di “ordinaria” amministrazione, anche se per noi bolognesi l’aver approvato il bilancio provinciale 2014 fin dal dicembre scorso ci assicurerà un maggiore vantaggio rispetto all’essere in esercizio provvisorio.
La prosecuzione del mandato tuttavia non comprende la previsione di una collaborazione di Presidenti e Giunte con i Sindaci per quanto attiene all’approntamento della Città metropolitana, in quanto la Legge dice che saranno i Sindaci ad occuparsene.
In merito poi al titolo di gratuità che caratterizzerà la prosecuzione del mandato, ci tengo a segnalare che noi, componenti della Giunta provinciale, dal punto di vista professionale siamo o dipendenti in aspettativa o pensionati o liberi professionisti. Forse una situazione un po’ eccezionale nel panorama generale. Nessuno di noi é o sarebbe, come dice la vulgata, “a spasso”, alla conclusione del mandato amministrativo o dovrebbe “provare l’ebbrezza di andare a lavorare”, perché l’esperienza ci é nota. Ritengo peraltro incomprensibile che improvvisamente il lavoro di alcuni amministratori debba essere svolto gratis: o abbiamo ricevuto fin qui ingiustamente un’indennità o si vuole introdurre il concetto (e in questo caso la prassi) che occuparsi della cosa pubblica in un’istituzione (certo a tempo determinato e non a vita) non sia un lavoro da retribuire, ritornando indietro anni luce quando ad assumere tali responsabilità era di fatto chi poteva economicamente permetterselo.
In questa situazione in cui tanta parte della politica é ampiamente agli antipodi di quello che dovrebbe essere, in cui la demagogia la fa da padrona, in cui le riforme si fanno in modo disorganico, in cui siamo costretti ad ascoltare commenti e pareri dissennati, di esperti e non, a cui anche solo per compassione si decide di non replicare, mi sono chiesta che cosa può servire adesso alla Provincia e ai cittadini nei confronti dei quali manteniamo delle responsabilità.
É esattamente la domanda che mi sono fatta in tutti questi anni da amministratrice.
La risposta che mi sono data é che, pur in presenza di un provvedimento non dignitoso e rabberciato, scelgo di accompagnare in porto, fino al 31/12, questa nobile Istituzione, che é ed é stata la Provincia, che sembra fare ribrezzo a tutti, incolpata di ogni profilo di inutilità ed inefficienza, dalla quale tuttavia si pretenderà fino all’ultimo giorno l’erogazione dei servizi che derivano dalle sue competenze, cosa che avverrà – nelle condizioni date e come sempre – grazie anche e soprattutto ai dipendenti, di cui nessun decisore finora ha mostrato la responsabilità di occuparsi.
Gli Assessori della mia Giunta, che nuovamente ringrazio per la competenza, la generosità e la collaborazione responsabile dimostrate in tanti anni di lavoro comune per il bene comune, decideranno liberamente quali scelte fare, anche in relazione a situazioni personali e oggettive: saranno comunque scelte rispettabili”.