“Spero che i vertici dell’USL abbiano stilato un’analisi precisa e dettagliata relativa al trasferimento del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) da Reggio Emilia a Correggio”. A dichiararlo è il Consigliere regionale del Popolo della Libertà, Fabio Filippi.
“L’Ausl locale – aggiunge Filippi – ha programmato la dislocazione del SPDC di Reggio Emilia, attualmente operante in viale Risorgimento, zona ospedale Santa Maria Nuova, a Correggio, nell’ospedale San Sebastiano (attualmente in rifacimento), per sopperire, a quanto risulta, al blocco dei fondi attraverso i quali si voleva ristrutturare il reparto reggiano.
La struttura di via Risorgimento doveva essere sottoposta a opere di adeguamento. I tempi previsti per la ristrutturazione erano stati stimanti in due anni. Ma, a quanto pare, i soldi, 5 milioni di euro, non sono disponibili.
L’ospedale di Correggio è da tempo in ristrutturazione, lavori iniziati nel 1997 che dovrebbero terminare far qualche mese, all’inizio del 2014. Il vecchio ospedale San Sebastiano dovrebbe inglobare la nuova sede del Servizio Psichiatrico.
Va detto però, per la complessità di un servizio come il SPDC, l’unico presente su tutto il territorio provinciale, con un bacino di utenza di circa 500.000 persone, che è particolarmente complicato prevedere il trasferimento della struttura operativa fuori dal capoluogo. Per l’emergenza e l’urgenza di diversi interventi la sede di Correggio non risulta adeguata.
Si è creato, in questi anni, un know how tra operatori sanitari e forze dell’ordine (in particolare con la polizia municipale). Nei casi di comorbilità psicofisica diventa fondamentale la presenza di un ospedale adiacente, completo di ogni tipo di specialità per accertamenti urgenti.
L’Assessorato di viale Aldo Moro, responsabile del sistema sanitario regionale, deve spiegare ai cittadini i motivi di questa scelta, se ha previsto l’impatto e se ha valutato tutti gli aspetti che comporta una dislocazione di questo tipo. Non è certo un’operazione a costo zero, probabilmente i costi sono addirittura superiori rispetto ad una ristrutturazione del reparto reggiano”.