Nella lotta contro i tumori la pratica clinica e la ricerca di laboratorio si intrecciano in maniera sempre più profonda. Il cancro è, infatti, una malattia dai mille volti, sempre in evoluzione e sempre diverso da se stesso: per la moderna oncologia, la frontiera è il trattamento personalizzato, studiato sulla tipologia dei geni e dei recettori del tumore in un determinato soggetto.
“Dall’oncologia molecolare alla clinica: genetica, microambiente e terapie a bersaglio” è l’oggetto del seminario previsto per giovedì 14 novembre alle ore 15 presso Palazzo Rocca Saporiti, in viale Murri 7, a Reggio Emilia. L’incontro fa parte del ciclo di eventi di formazione Gained in Translation, promossi dal Dipartimento Infrastruttura Ricerca e Statistica dell’ASMN – IRCCS e ideati da Adriana Albini con Lucia Mangone, a cui prendono parte alcuni tra i più noti luminari italiani in ambito oncologico e tematiche correlate.
Tra i relatori dell’incontro ci sarà Marco Pierotti, Direttore Scientifico della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Il suo intervento riguarderà i problemi connessi al passaggio dall’oncologia tradizionale a quella personalizzata, in relazione al rapporto tra la cosiddetta “accademia” e le case farmaceutiche. “Da un lato – spiega – istituzioni, ospedali e IRCCS vogliono pubblicare i risultati delle ricerche prima possibile. Dall’altro le aziende farmaceutiche nel momento in cui i risultati vengono pubblicati perdono la possibilità di brevettare i prodotti. La medicina personalizzata impone una sinergia tra due mondi che finora hanno interagito male: le possibilità ci sono, come dimostra un modello virtuoso che si è costituito in Lombardia”.
Il secondo relatore sarà Paola Allavena, Group Leader del Laboratorio di Immunologia Cellulare dell’IRCCS Humanitas di Rozzano, che parlerà della possibilità di rallentare la crescita del tumore non solo intervenendo direttamente sulle cellule neoplastiche, ma anche colpendo le cellule che provocano l’infiammazione in cui il tumore cresce. “Nel cosiddetto microambiente tumorale è presente uno stato di infiammazione cronica che – spiega Allavena – favorisce la crescita del tumore: mirare a eliminare i mediatori dell’infiammazione può essere una strategia opportuna per contrastare la progressione del cancro. Quello che abbiamo scoperto – conclude – è che un farmaco antitumorale già registrato e in uso per uccidere le cellule tumorali ha anche la peculiarità di attaccare i monociti e i macrofagi, che sono tra le cellule maggiormente responsabili dell’infiammazione cronica generata dal cancro”.
Chiuderà il seminario l’intervento di Paolo Comoglio, Direttore Scientifico dell’IRCCS Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo. “Tra i geni che causano il cancro – dice Comoglio – che ce n’è uno che si chiama Met, scoperto presso il nostro istituto più di vent’anni fa, che oltre a trasformare le cellule ne sostiene le proprietà metastatiche. Scoperto il gene abbiamo scoperto la proteina ad esso correlata e, recentemente, abbiamo scoperto dei farmaci che la inattivano”. Le ricerche del Prof. Comoglio dimostrano una volta di più che la strada più promettente per la cura del cancro è la medicina personalizzata: “Su cento casi di tumori al polmone – spiega – abbiamo almeno 90 malattie diverse, ciascuna delle quali sostenuta da un difetto genetico diverso: prima di dare un farmaco che cura il cancro dobbiamo capire qual è il gene che lo sostiene”.
Modereranno l’incontro Adriana Albini, Direttore del Dipartimento Infrastruttura Ricerca e Statistica, e Giovanni Apolone, Direttore Scientifico dell’ASMN-IRCCS. Il seminario è gratuito ed aperto a tutti, per maggiori informazioni contattare la segreteria del Dipartimento allo 0522-296979.