piazza-roma-modena“Al servizio dei cittadini e della nostra città per assumere le decisioni che rispondono agli interessi generali della comunità e non a quelli di singoli o gruppi di pressione”: con queste parole il gruppo consiliare del Pd modenese risponde alla lettera aperta indirizzata ai consiglieri comunali da Pietro Blondi a nome del comitato che chiede il rinvio della pedonalizzazione di piazza Roma. “La valorizzazione di piazza Roma, in linea con quanto sta avvenendo nel resto d’Europa e d’Italia, – dicono dal gruppo Pd – non solo risponde al programma elettorale e di governo che i modenesi hanno democraticamente sottoscritto, ma fa parte di un progetto più complessivo di natura turistico-architettonica che la nostra città potrà utilmente spendere, insieme al rilanciato “Mef”, in occasione dell’Expo 2015”. Ecco la nota del gruppo consiliare Pd:

«Non è la prima volta che il Consiglio comunale discute una delibera di iniziativa popolare, accadde già nel 2010 con il testamento biologico. I consiglieri comunali del Pd, quando affronteranno il tema della pedonalizzazione di piazza Roma, andranno, sentiti i cittadini, alla ricerca delle migliori soluzioni per tutelare gli interessi generali della comunità, e non quelli di singoli o gruppi di pressione, a prescindere da quanto le proprie decisioni possano rendere in termini di consenso elettorale. Quanto alla delibera di piazza Roma questa si inserisce perfettamente nei temi che sono di stretta pertinenza del Consiglio comunale: stiamo parlando, infatti, della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della città. La scelta di restituire piazza Roma ai cittadini non è frutto di un improvviso dictat dell’Amministrazione, ma è la conclusione di un percorso iniziato quasi mezzo secolo fa con la pedonalizzazione di piazza Grande, decisione all’epoca (eravamo negli anni ’60) particolarmente osteggiata ma che, oggi, nessuno si sognerebbe di rimettere in discussione. La pedonalizzazione di piazza Roma era parte del programma elettorale e di governo che i modenesi hanno democraticamente sottoscritto: doveva avvenire dopo la realizzazione del parcheggio interrato Novi Park e il reperimento di un consistente numero di parcheggi nelle immediate adiacenze della piazza. Questa scelta è in piena sintonia con quanto sta avvenendo in tutta Europa e nel resto d’Italia. Piazze libere dalle auto significano minore inquinamento, maggiore salute, maggiore socializzazione, valorizzazione del patrimonio storico-architettonico e culturale, ma anche rivitalizzazione del commercio e del turismo. Stiamo parlando della più monumentale piazza barocca dell’Emilia-Romagna che, liberata dalle auto, esalterà lo splendore di Palazzo ducale. Una tale decisione non può, inoltre, essere posposta perché altrimenti Modena perderebbe una importante occasione, quella di agganciarsi al treno dell’Expo 2015. In quella occasione Modena si potrà presentare ai turisti di tutto il mondo con un’offerta d’eccellenza: il rilanciato “Mef” e il “percorso delle tre piazze”, ovvero un itinerario tutto pedonale che dalla medievale piazza Grande porterà al liberty di Piazza Mazzini per approdare al barocco di piazza Roma. Si tratta di un percorso unico in Emilia Romagna, straordinario per la sua monumentalità e compatta fruibilità, già oggi, tra l’altro, dotato di bar, ristoranti eccellenti e negozi di prestigio. Il turismo è una risorsa immediatamente utilizzabile per risollevarsi della crisi: chi cerca di insabbiare il progetto dimostra una miopia autolesionistica non accettabile nell’Italia di oggi”.