Dei primi 24 giovani usciti a luglio 2013 dal corso post diploma di alta specializzazione dell’ Istituto tecnico superiore Meccanica, Meccatronica, Motoristica e Packaging, 11 sono già stati assunti a tempo determinato o indeterminato, tre sono partiti per l’estero per un ulteriore periodo di tirocinio organizzato con la partnership dell’istituto, e per gli altri sono in corso colloqui con aziende socie o con altre realtà che hanno espresso interesse.
A tracciare un bilancio sulle prospettive occupazionali delle prime leve dell’istituto costituito a Modena nel 2010, è stato l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 12 settembre, durante la presentazione della delibera per l’adesione del Comune, in qualità di socio fondatore, alla Fondazione Its unica con le città di Reggio Emilia e Bologna. L’Aula ha approvato all’unanimità il documento, che è conseguente alla deliberazione consiliare del dicembre 2010 con cui si decideva l’adesione del Comune alla Fondazione di partecipazione “Its Nuove tecnologie per il Made in Italy” per contribuire a rendere più stabile e articolata l’offerta formativa in campo tecnico, a potenziare la collaborazione con il territorio e il mondo del lavoro, a promuovere l’orientamento dei giovani verso le professioni tecniche.
“Un decreto interministeriale del febbraio di quest’anno – ha spiegato l’assessore – ha disposto che in ogni regione vi sia un solo Its per ciascun ambito in cui si articolano le aree tecnologiche. La Regione Emilia-Romagna ha quindi deliberato la costituzione di sette Fondazioni di partecipazione, ciascuna specializzata in un ambito, e ha disposto la costituzione di un Istituto tecnico superiore Meccanica, Meccatronica, Motoristica, Packaging a partire dalle competenze maturate dalle tre Fondazioni Its di Bologna, Modena e Reggio Emilia, riconoscendo la validità delle esperienze maturate e puntando alla creazione di un unico istituto con maggiore massa critica”.
Una volta costituita la nuova Fondazione, a cui i soci fondatori aderiranno con una quota unica di 100 euro, si procederà allo scioglimento di quella originaria, così come di quelle di Bologna e Reggio Emilia. La nuova Fondazione dovrà essere realizzata entro il mese di settembre e con la delibera è stata approvata la proposta di Statuto della Fondazione.
“Il corso biennale dell’Its – ha proseguito Querzè – ha come finalità la promozione e diffusione della cultura tecnica e scientifica ed è la risposta a un vuoto nel nostro sistema formativo. E’ rivolto ogni anno a 25 nuovi studenti selezionati per competenza e motivazione ed è articolato in quattro semestri per un totale di 1.870 ore, di cui il 40 per cento di stage presso aziende leader nel settore. E’ fortemente orientato alla cultura del ‘saper fare’: le lezioni teoriche si alternano quindi ad attività laboratoriali, a visite nelle imprese anche in piccoli gruppi, per sperimentare i principali processi aziendali. Le imprese – ha aggiunto – stanno aspettando i primi ragazzi formati ed è un grande risultato soprattutto in tempi di crisi occupazionale. Sabato 21 settembre è in programma un open day per visitare l’istituto e per informarsi sul prossimo corso in partenza”.
L’APPREZZAMENTO DELL’AULA PER IL PERCORSO FORMATIVO
Unanime il giudizio positivo sul corso post diploma di alta specializzazione dell’Istituto tecnico superiore Meccanica, Meccatronica, Motoristica e Packaging
L’approvazione all’unanimità della delibera di adesione del Comune di Modena alla Fondazione Its unica con le città di Reggio Emilia e Bologna è stata preceduta, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 12 settembre, da un dibattito dal quale è emerso un generale apprezzamento sul percorso formativo offerto dal corso post diploma di alta specializzazione dell’Istituto tecnico superiore Meccanica, Meccatronica, Motoristica e Packaging.
Il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi si è detto assolutamente favorevole all’istituto: “La nostra città e la nostra Nazione hanno necessità di portare avanti questi percorsi”, ha detto. “Le Amministrazioni di sinistra, negli anni, hanno considerato di serie B la cultura tecnica, mentre chi ha frequentato questi istituti ha fatto nascere attività artigianali che poi si sono trasformate in industriali. E’ giusto, quindi, valorizzare la preparazione tecnico-scientifica professionale”. Secondo Sandro Bellei “in Italia c’è necessità di studi tecnici e scientifici e un istituto di questo genere può rispondere a tale bisogno. C’è richiesta di tecnici, ma manca il materiale umano con queste caratteristiche”. Il consigliere ha invitato a inserire nel programma di studi, “dopo un periodo di formazione di cultura generale, delle specializzazioni legate alle vocazioni del territorio modenese”.
Per il Pd, Cinzia Cornia ha affermato: “Questo corso post diploma di alta specializzazione lega il territorio al mondo economico. In passato Modena ha avuto uno sviluppo economico e imprenditoriale grazie agli istituti tecnici, successivamente messi in crisi dalla mania di creare licei, che offrono cultura umanistica e poco tecnico-scientifica. Con gli Its si fornisce ora un’alternativa all’università per gli studenti diplomati in materie tecniche”. Enrico Artioli ha precisato che “le Amministrazioni di sinistra non hanno considerato la formazione tecnica di serie B”, ricordando che a Modena fu fondato l’Istituto Fermi. “L’Its – ha proseguito – conferisce un diploma come se fosse un’università tecnica e non è un istituto meramente professionale. Le aziende, per essere competitive, cercano figure in grado di puntare all’innovazione e alla qualità”. Per William Garagnani “il valore e la peculiarità di questa nuova esperienza scolastica dipende dal fatto che il 40 percento delle ore di formazione vengono trascorse in azienda. Strutture scolastiche come Corni e Fermi sono state fondamentali per lo sviluppo industriale della città e il fatto che in altre parti d’Italia non ci siano state è la causa della regressione sul piano industriale che il Paese ha vissuto da metà anni ’70 in poi”.
Giancarlo Pellacani dell’Udc ha evidenziato “l’accordo unanime sull’importanza di un corso di questo tipo, mirato sulle attività produttive modenesi ma che crea una figura professionale che risponde a esigenze di livello internazionale”. Il consigliere ha però fatto una raccomandazione: “E’ necessario che le imprese diano il giusto valore a questa formazione garantendo a questi tecnici, anche se non laureati, un equo trattamento economico”.
Parere positivo sul percorso formativo è stato espresso anche da Sergio Celloni di Mpa, che ha sottolineato come “le imprese cerchino persone capaci, all’altezza della situazione e in grado di produrre; poco importa se si tratta di tecnici o di laureati. Anche in altri Paesi europei – ha aggiunto – c’è l’inserimento del giovane nel mondo del lavoro, con la previsione di ore sul campo e di ore di studio: solo così il giovane sarà sempre più al passo con i problemi delle imprese”.