“Ci voleva la lettura del piano industriale e di rientro dal debito di SGP, che avrebbe dovuto essere fatto, e invece non è stato fatto, dalla precedente amministrazione, per fare aprire gli occhi agli esponenti del PD sugli effetti dell’enorme debito da 70 milioni di euro creato irresponsabilmente dal 2005 al 2009 dalla giunta che loro stessi rappresentavano.
Ci vuole una bella faccia tosta da parte di chi quel debito l’ha creato, a criticare chi oggi si è assunto la responsabilità di mettere in campo un piano tanto rigoroso quanto necessario per risanarlo.
Il dialogo con i fornitori e con le associazioni di categoria che li rappresentano è sempre aperto, ma nella consapevolezza che la strada della responsabilità, della trasparenza e del rigore che questa amministrazione ha intrapreso su SGP è l’unica possibile per salvare la società e salvaguardare il patrimonio di Sassuolo dopo anni di spese pazze della Giunta Pattuzzi.
Capiamo la ‘fregola’ degli esponenti del PD di tornare a governare per tornare a spendere senza ritegno i soldi dei Sassolesi, come hanno fatto nella precedente Amministrazione, ma la pesante eredità da loro lasciata è chiara. Nei prossimi giorni, sia attraverso il giornale del Comune già in distribuzione, sia pubblicamente e di persona, spiegheremo ai cittadini, come non è mai stato fatto, i conti della società, il passato che abbiamo ereditato, il presente che ci troviamo a gestire, ed il futuro che con il contributo di tutti vogliamo costruire per SGP.
In questi anni abbiamo ripetutamente cercato, purtroppo senza successo, di aprire un dialogo costruttivo e propositivo con l’opposizione, nella convinzione che SGP, in quanto patrimonio della città, non appartiene né all’Amministrazione che ci ha preceduto, né all’attuale né a quella che verrà. Il PD ha sempre chiuso la porta in faccia preferendo la strada della contrapposizione politica ed ideologica. Continuare a demolire ciecamente, e senza proposte, il nuovo piano industriale con il solo scopo di attaccare l’Amministrazione, corrisponde ad una operazione di sciacallaggio politico ai danni non solo della società ma di tutta la città alla quale la società appartiene.
Noi abbiamo solo il dovere di lasciare in eredità ai nostri figli una Società risanata ed in condizione migliore di come l’abbiamo trovata. Questo è e rimane il nostro obiettivo e con questa consapevolezza continueremo a confrontarci in maniera costruttiva e propositiva con tutti i soggetti coinvolti, nella certezza che un dialogo basato su quella responsabilità dimostrata fino ad ora dai soggetti privati e dai creditori, e sulla trasparenza, rappresenti la via maestra per tutelare il primario interesse ed il futuro della società e della collettività”