“Un terzo dei bambini che nascono negli ospedali modenesi ha almeno un genitore straniero e per questo, sulla base della normativa vigente, sono anch’essi stranieri. Bisogna sfatare l’idea che gli immigrati arrivino via mare; molti giungono via terra e in aereo, e con questo trend nei prossimi anni quelli nati in Italia saranno la maggior parte”.
Lo ha detto l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Maletti rispondendo nella seduta di oggi, lunedì 29 aprile, del Consiglio comunale all’interrogazione della consigliera Elisa Sala del Pd. Il riferimento implicito è allo ius soli, diritto di cittadinanza per nascita sul territorio italiano, su cui, subito dopo la nomina, anche la neoministra modenese Cecile Kyenge ha espresso l’intenzione di intervenire.
Sala ha chiesto in particolare se i dati relativi a Modena riflettono la situazione del Paese emersa dal dossier statistico sull’Immigrazione 2013 redatto dalla Caritas Migrantes o se ci sono differenze sostanziali e se è possibile fare una valutazione del rapporto costi-benefici che le comunità straniere apportano alla città nell’ambito delle politiche per l’immigrazione e l’integrazione, e delle politiche sociali in generale.
“Al 31 dicembre 2012 su 186.040 residenti a Modena, 29.517 sono di nazionalità non italiana, pari al 15,86%, percentuale di poco superiore al 2011”, ha spiegato ancora Maletti. Di questi 4.515 sono comunitari mentre, tra gli extracomunitari, 6.793 provengono dall’Europa, 5.283 dall’Africa settentrionale, 5.461 dall’Africa centrale e meridionale, 6.138 dall’Asia, 52 dall’America settentrionale, 153 dall’America centrale e caraibica, 913 dall’America meridionale e 8 dall’Oceania. Le nazionalità più rappresentate sono il Marocco, Ghana, Romania, Filippine, Albania, Moldavia, Ucraina, Tunisia, Nigeria. Secondo i dati della Prefettura, inoltre, sono presenti circa 200 diverse culture e 40 confessioni religiose.
“Si tratta di persone tutte regolarmente residenti in città – ha proseguito l’assessore – cui vanno aggiunti circa 90 rifugiati sostenuti ogni anno sulla base del progetto nazionale Sprar e altri 113 rifugiati accolti per l’Emergenza Nord Africa. Si stima inoltre la presenza di 5-6 mila stranieri privi di titoli di soggiorno”. Maletti ha inoltre evidenziato come le principali occupazioni siano quelle di collaboratrice familiare, assistente sanitaria, addetto in agricoltura, edilizia e trasporti: “Emerge però il grande problema del riconoscimento del titolo di studio conseguito in altri Stati”, ha affermato. “A spot vengono fatti click day per regolarizzare la posizione di persone che lavorano ma rimane difficile sanare la situazione di persone che sono già sul territorio e che non accedono a queste dinamiche”. Rispetto ai costi-benefici che gli stranieri apportano alla città, l’assessore ha infine comunicato di non essere a conoscenza dei contributi e delle imposte versate nel 2012 dagli stranieri a Modena, “ma mi sento di dire che, come negli anni 2010 e 2011, si tratta di quote superiori rispetto alle spese sostenute dall’Amministrazione per erogare servizi per la stessa popolazione”.
Nella replica, la consigliera Sala ha evidenziato come la presenza di 200 culture diverse e di 40 confessioni religiose in città rappresenti una ricchezza: “Più sono le culture – ha detto – più ovviamente si deve mettere impegno nel costruire un dialogo interculturale, che a Modena senza dubbio non manca”. La consigliera ha infine espresso la propria soddisfazione per la nomina a ministro della Kyenge.