La decisione assunta dall’Inps in modo unilaterale di non inviare più al domicilio di pensionati e pensionate il modello Cud (certificato per la denuncia dei redditi) e Obis M (busta paga del pensionato) cartacei, anticipando di un anno la decisione assunta del governo, ma anche il negare il problema che questo comporta, crea difficoltà e disagio a moltissime persone anziane non in grado di utilizzare procedure informatiche e perciò costrette a girare da ufficio ad ufficio per avere la certificazione di quanto percepito ed il prospetto della propria pensione. L’Inps, nonostante le proteste e le richieste ripetutamente avanzate dai sindacati, ha confermato la sua decisione, negando il problema e non riconoscendo il disagio che sta determinando. Da qui la decisione delle segreterie di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e di Uil Pensionati dell’Emilia-Romagna di organizzare un: PRESIDIO DEI PENSIONATI E DELLE PENSIONATE per Giovedì 18 aprile 2013, ore 8,30 – 11 alla sede Inps di Bologna, Via Gramsci 6.
L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda e rivendicare dall’Inps la necessità di rivedere la decisione, definendo modalità di invio di Cud ed Obis M che aiutino le persone anziane e non le mettano in ulteriore difficoltà.
“E’ una decisione sbagliata che il sindacato pensionati unitariamente ha contestato e chiede di rivedere –affermano i tre segretari generali regionali di Spi Maurizio Fabbri, Fnp Loris Cavalletti, Uil Pensionati Rosanna Benazzi-. L’Inps ‘rivede’ la spesa ed ‘ovviamente’ taglia servizi rivolti ai pensionati, determinando un’ulteriore vessazione burocratica nei loro confronti –accusano i rappresentanti di Spi, Fnp, Uil Pensionati- in quanto scarica sulle spalle dei pensionati compiti che sono suoi e di cui deve farsi carico direttamente”.
Inoltre, per i leader regionali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil è “inaccettabile che si assumano scelte, senza un preventivo confronto con le organizzazioni sindacali, che penalizzano sempre i più deboli, chi ha più problemi o chi sta peggio: non basta che le pensioni vengano bloccate e crolli il loro potere d’acquisto; non bastano i tagli alla sanità e ai servizi socio-sanitari; non basta che i pensionati siano diventati un ammortizzatore sociale a sostegno di chi perde o non trova lavoro e costituiscano un pezzo essenziale di un sistema di welfare falcidiato dai tagli… non basta”!
Nel corso del presidio, alle ore 10,30 circa, è previsto l’incontro, sollecitato dal sindacato, di una delegazione Spi, Fnp, Uil Pensionati con il direttore Inps dell’Emilia-Romagna Giuseppe Greco e del presidente del Comitato Inps dell’Emilia-Romagna Luciano Roncarelli.