Due pluripregiudicati calabresi sono stati arrestati dalla GdF di Modena per bancarotta fraudolenta aggravata nell’ambito dell’operazione ‘Black Swan’, che ha portato anche al sequestro di circa 1,5 mln. Una terza persona denunciata per bancarotta fraudolenta, altre per riciclaggio. L’indagine rientra tra le attività investigative nel settore delle procedure fallimentari e ha riguardato varie società a base familiare di un gruppo ceramico del comprensorio, coinvolte in fallimenti a catena.

E’ stato appurato che la società capogruppo, in prossimità della dichiarazione di fallimento, in un breve arco temporale era stata completamente svuotata della consistente liquidità disponibile (pari ad oltre 1.500.000 di euro), che aveva in precedenza accumulato a seguito della cessione del proprio patrimonio immobiliare.

Come responsabili della rilevante distrazione sono stati individuati i due uomini di origine calabrese che, nel frattempo, avevano rilevato le quote societarie e assunto l’amministrazione dell’azienda, uno in qualità di amministratore di diritto, l’altro quale socio di maggioranza ed amministratore di fatto. Si tratta di soggetti pluripregiudicati, con precedenti penali specifici. Per rendere più difficoltosa la ricostruzione dell’intera vicenda, avevano provveduto anche a distruggere tutta la documentazione amministrativo-contabile della società. A seguito della cessione dell’immobile di proprietà della società, del valore di oltre 3 milioni di euro, sono stati versati nei conti correnti dell’azienda somme per circa 1,5 milioni di euro.

Queste risorse, tuttavia, non sono state utilizzate per ripianare i debiti della società, bensì distratte, nel giro di pochi giorni, attraverso pagamenti in favore di altri soggetti che non avevano alcun tipo di rapporto economico con la società fallita mediante il trasferimento su conti correnti personali intestati all’amministratore di fatto. Quest’ultimo, a sua volta, ha provveduto successivamente ad effettuare una serie di prelievi di denaro contante e ad emettere numerosi assegni circolari in favore di familiari e soggetti collegati.

L’indagine si è conclusa con la denuncia di 3 soggetti per il reato di ”bancarotta fraudolenta aggravata in concorso”, di cui due tratti in arresto il 1 agosto, in esecuzione di un’apposita ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip di Modena, con la denuncia di ulteriori soggetti per il reato di riciclaggio.