Lo stop alle attività imposto dal terremoto alle imprese del territorio colpito rischia di compromettere la competitività, soprattutto delle aziende operanti sui mercati internazionali e a forte contenuto tecnologico.
Per questo motivo le università, gli enti di ricerca e le associazioni imprenditoriali dell’Emilia-Romagna e le strutture di ricerca industriale della Rete di Alta Tecnologia hanno deciso di organizzarsi per mettere a disposizione le proprie strutture e le proprie competenze per rispondere alla fase dell’ emergenza e della ricostruzione.
“Per mantenere la competitività e rimanere sui mercati internazionali – spiega l’assessore regionale al Lavoro e alla Ricerca Patrizio Bianchi – è necessario non fermare le attività tecnologiche, di ricerca industriale e di sviluppo di nuovi prodotti, da parte delle imprese. E’ importante in questa fase attivare tutte le sinergie possibili per sostenere il nostro sistema imprenditoriale”.
Le azioni definite prevedono l’ospitalità di personale e delle attività di ricerca e sviluppo presso le strutture di ricerca regionali, alla messa a disposizione di competenze rispondenti alle esigenze dettate dall’emergenza, agli assegni di ricerca e borse di dottorato.
Per quanto riguarda l’ospitalità del personale e delle attività di ricerca, Aster, in collaborazione con le associazioni imprenditoriali, coordinerà la raccolta della domande delle imprese, individuando le strutture di ricerca che corrispondono alle loro necessità tra quelle messe a disposizione dalle università e dagli enti di ricerca. Le organizzazioni imprenditoriali si attiveranno per promuovere questa opportunità alle imprese interessate. Il rapporto tra strutture di ricerca e imprese sarà definito tenendo conto delle regole dei diversi enti e regolato da una apposita convenzione. L’ospitalità e l’utilizzo delle attrezzature sarà a titolo gratuito.
Il sistema della ricerca e della Rete di Alta tecnologia mettono inoltre a disposizione le competenze necessarie per affrontare i problemi del sistema produttivo e delle pubbliche amministrazioni delle zone colpite dal sisma. In particolare per quanto riguarda la valutazione della agibilità degli edifici, il recupero dei prodotti alimentari, lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti, la rimessa in funzione degli impianti, la logistica e la riorganizzazione del sistema territoriale nella fase della ricostruzione, in modo da poter utilizzare le tecnologie e le soluzioni più avanzate.
Per supportare lo studio di modalità e di tecniche innovative per la ricostruzione, il Consorzio Spinner in collaborazione con gli atenei ha messo a disposizione il cofinanziamento di 4 assegni di ricerca di durata biennale, con avvio a settembre 2012. La collaborazione è stata attivata con il dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara Laboratorio TekneHub; Centro interdipartimentale di Ricerca Industriale dell’Università di Bologna in edilizia e costruzioni; dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Gli assegnisti di ricerca saranno coordinati dallo Steering Committe della Piattaforma Costruzioni, con un programma dedicato ai metodi, alle tecnologie e sistemi per la ricostruzione, sviluppato in collaborazione con il Commissario Straordinario per l’Emergenza.
Il Consorzio Spinner bandisce inoltre il cofinanziamento del 50% di 30 borse per dottorato di ricerca su tematiche strategiche per lo sviluppo e l’innovazione del sistema regionale, in particolare sullo studio di tecnologie, metodologie e processi per il recupero, la rigenerazione e la riorganizzazione dei territori, dei tessuti produttivi e dell’edilizia pubblica e privata. Le università interessate devono proporre le loro manifestazioni di interesse entro il 2 luglio.
Inoltre, le borse di ricerca dei progetti di trasferimento tecnologico e innovazione organizzativa, ai quali partecipano le aziende colpite dal sisma, verranno interamente finanziate dala Consorzio Spinner, in deroga a quanto indicato dal bando principale (che prevede una compartecipazione da parte dell’impresa). Infine, per i progetti di innovazione organizzativa, verranno ampliate le tipologie e le dimensioni delle imprese coinvolte.
“Il sistema della ricerca e delle imprese dell’Emilia-Romagna – ha commentato Paolo Bonaretti, Presidente del Consorzio Spinner – ancora una volta ha dimostrato una straordinaria coesione e capacità di muoversi all’unisono per supportare e rilanciare ulteriormente la competititvità di un distretto produttivo duramente colpito, ma che dell’innovazione ha fatto e farà il proprio punto di forza”.
Maggiori informazioni sul sito: www.spinner.it