La Fp Cgil dell’Emilia Romagna reputa gravissima la mancata sottoscrizione del rinnovo del protocollo regionale sulla contrattazione di secondo livello nella Cooperazione Sociale, causata una settimana fa dalla posizione irricevibile delle Centrali Cooperative, particolarmente rigide sul tema della produttività (ERT).

Il protocollo regionale – che interessa circa 44.000 lavoratrici e lavoratori nella nostra regione – ha l’importante funzione di definire le linee generali e fissare obiettivi strategici condivisi per il settore in una cornice che sostiene poi la contrattazione nei territori, prevedendo temi quali ad esempio le relazioni sindacali, il trattamento economico degli operatori in regime di accreditamento e l’elemento retributivo territoriale (ERT), ossia la produttività: questo modello, condiviso da Legacoop, Confcooperative e Agci fin dal 2001, evidentemente non vale più!

Come Fp Cgil dell’Emilia Romagna crediamo nella contrattazione nazionale e decentrata e nelle relazioni sindacali: sappiamo che un rapporto positivo e chiaro tra le parti è utile all’intero sistema e soprattutto alle lavoratrici e ai lavoratori del settore, che devono poter contare su normative e diritti che valorizzino l’importante lavoro quotidiano. Invece Legacoop, Confcooperative e Agci si muovono in direzione opposta, forzando in peggio i contenuti e le finalità del protocollo in discussione e addirittura in alcuni casi provando a peggiorare il contratto collettivo nazionale di lavoro.

Ora la nostra sfida riparte dalla contrattazione territoriale. Presenteremo le piattaforme in ogni provincia come previsto dal Ccnl e inoltre metteremo in piedi tutte le eventuali iniziative locali di mobilitazione per rivendicare i diritti delle operatrici e degli operatori del settore, contro i tentativi di mettere in discussione i contratti di secondo livello che potrebbero derivare dalla strumentalizzazione della mancata firma del protocollo regionale.

La Fp Cgil dell’Emilia Romagna, forte della grande rappresentanza che ha in questo settore, continuerà la sua battaglia per migliorare le condizioni economiche e giuridiche delle lavoratrici e dei lavoratori che operano in servizi fondamentali per il benessere di tutti i cittadini, come i servizi all’infanzia, l’appoggio scolastico, le case protette, sicuri del loro valore, nonostante ancora troppo spesso lavorino in condizioni di “pilotata precarietà” per essere utilizzabili al bisogno.

(p. Segreteria FP Cgil Emilia Romagna Enrico Liverani)