La proposta del ministro della giustizia Paola Severino di accogliere la disponibilità dei detenuti a svolgere attività di volontariato nelle zone colpite dal sisma è stata al centro di un incontro svoltosi oggi a Bologna tra l’assessore regionale alle politiche sociali Teresa Marzocchi, il vice capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Luigi Pagano e gli assessori comunali alle politiche sociali Matteo Sassi di Reggio Emilia, Chiara Sapigni di Ferrara e Francesca Maletti di Modena.
All’incontro hanno partecipato anche il presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna Francesco Maisto e il provveditore dell’Amministrazione penitenziaria regionale Felice Bocchino.
Secondo una prima ricognizione compiuta dall’Amministrazione penitenziaria, potrebbero essere circa quaranta i detenuti ospitati negli istituti di pena del’Emilia-Romagna con i requisiti per svolgere un’attività di pubblica utilità nelle aree terremotate.
Si tratta di persone non pericolose e che già hanno intrapreso un percorso di reinserimento sociale. Spetterà ora ai Comitati locali carcere delle quattro province interessate verificare sui rispettivi territori le possibilità di incrociare domande e offerta, così come è stato fatto fino ad ora per tutte le altre attività di volontariato che vengono prestate nelle aree terremotate.
“E’ un’iniziativa importante – ha sottolineato l’assessore Marzocchi – che offrirà ai detenuti l’opportunità di uscire dal carcere e di sentirsi utili, mettendo una parte del proprio tempo a disposizione della collettività. Come Regione la sosteniamo perché siamo convinti che vadano valorizzare tutte le possibili misure alternative alla detenzione. Anche in questa occasione ci attiveremo in stretto raccordo con l’Amministrazione penitenziaria, gli Enti locali, il mondo del volontariato seguendo necessariamente le indicazioni della Protezione civile e della struttura commissariale del sisma”.
Luigi Pagano ha parlato “di un’ esperienza di rilievo sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, un’esperienza pilota che potrà rappresentare un utile punto di riferimento per future analoghe iniziative anche al di là dell’emergenza terremoto”.
Da parte del magistrato di sorveglianza Maisto è stata espressa “la massima disponibilità a selezionare le proposte in vista di decisioni socialmente apprezzabili”.