La riforma del sistema giudiziario di cui si discute a livello nazionale non deve penalizzare le articolazioni provinciali del Tribunale di Modena. Una giustizia efficace e presente, infatti, rappresenta un’opportunità per le imprese e favorisce la capacità di attrarre investimenti, soprattutto nelle aree colpite dal terremoto. La sostiene il Consiglio provinciale approvando all’unanimità nei giorni scorsi un documento sottoscritto da tutti i gruppi sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari a Modena e provincia.

«I provvedimenti che saranno adottati – si legge nel documento – sia per il tribunale che per i giudici di pace devono riservare un’attenzione particolare a quelle sedi decentrate che offrono un servizio in territori distanti dalle sedi principali o che costituiscono un riferimento giurisdizionale importante per la densità degli insediamenti economici e produttivi, al fine di garantire uguali opportunità di accesso e celerità dei tempi di risposta giudiziale». Durante la presentazione, Monica Brunetti (Pd) nell’evidenziare «le particolari caratteristiche della provincia modenese», ha ricordato che «nell’area nord così duramente colpita del terremoto esiste una realtà economica composta soprattutto da medie e piccole imprese che fanno riferimento agli uffici giudiziari minori e che sarebbero penalizzate da una mera soppressione per spostare risorse verso tribunali di tipo diverso come il tribunale delle imprese. Per quanto riguarda i criteri sul mantenimento delle sedi dei giudici di pace – ha continuato Brunetti – non possono basarsi sulla maggiore o minore disponibilità economica dei Comuni», un giudizio ripreso anche Fabio Vicenzi (Udc) nel sollecitare il Governo a «puntare sullo sviluppo del processo civile e telematico comune punto di svolta di una riforma del sistema giustizia senza sacrificare quei territori dove le sezioni distaccate, per mole di contenziosi e di risposte, svolgono un ruolo importante in particolare per il sistema delle imprese».

Nel modenese sono attive tre sedi distaccate del tribunale a Carpi, Pavullo e Sassuolo e sette del giudice di pace a Modena, Carpi, Finale Emilia, Mirandola, Pavullo, Sassuolo e Vignola.

Il documento approvato sarà inviato ai parlamentari modenesi, al presidente del tribunale di Modena, a quello della Corte d’appello di Bologna e al ministro della Giustizia Paola Severino.