Più integrazione tra le politiche settoriali, ma, anche, risorse specifiche per quei territori che hanno condizioni più favorevoli all’accumulo di inquinanti. Sono le richieste che le Regioni europee della rete “Air” hanno rivolto ieri a Bruxelles al Parlamento e alla Commissione europea, in occasione di una conferenza cui ha partecipato anche il commissario europeo per l’ambiente Janez Potocnik.

“Gli obiettivi di qualità dell’aria fissati dall’Europa sono fuori discussione. La salute dei cittadini, di tutti i cittadini europei, viene prima di tutto – ha detto l’assessore regionale all’ambiente e riqualificazione urbana Sabrina Freda – è indubbio però che esistono regioni, quali quelle del bacino padano, che, per particolari condizioni meteo climatiche e orografiche, si trovano in una condizione di maggiore favore all’accumulo di inquinanti. Per queste realtà è necessario che tutte le Istituzioni compiano uno sforzo aggiuntivo, anche sul piano finanziario. E’ un impegno che chiediamo, assieme a quello per una maggiore integrazione tra le singole politiche settoriali, ai singoli Stati, ma anche all’Europa.”

Alla rete “Air” aderiscono 12 regioni europee in rappresentanza di quasi 90 milioni di cittadini europei e oltre un quinto del Pil dell’Unione. Tra di esse, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna per l’Italia, le tedesche Baden Wurttemberg, Nord-Reno Vestfalia e Assia; Londra, le Fiandre, la regione olandese di Randstad, l’austriaca Stiria e la spagnola Catalogna