Continuano incessanti gli interventi dei volontari OIPA nelle zone colpite dal terremoto e i sopralluoghi stanno mettendo in luce situazioni di maltrattamento e cattiva detenzione preesistenti al sisma.
A seguito di una richiesta di intervento per salvare due cani feriti coinvolti nel crollo di una stalla e abbandonati dal proprietario, i volontari dell’OIPA hanno raggiunto Villafranca di Mirandola, frazione di Mirandola, dove uno dei due cani è stato messo in salvo, mentre per l’altro, con la spina dorsale irrimediabilmente fratturata, è stato necessario procedere all’eutanasia.
Un’approfondita ispezione della zona circostante ha inoltre permesso di individuare un’abitazione con annesso un locale tipo pollaio, il cui tetto era parzialmente crollato, e alcuni box esterni dove erano detenuti in totale 19 cani in condizioni drammatiche.
All’interno del pollaio fatiscente, suddiviso in gabbie da reti metalliche completamente arrugginite, erano rinchiusi al buio 12 cani di piccola taglia, costretti a vivere tra le loro stesse feci e senza acqua a disposizione. L’aria era irrespirabile, per le esalazioni degli escrementi, e bollente viste le elevate temperature raggiunte in questi giorni. I box esterni ospitavano 4 cani da caccia, tipo setter, oltre che due cani di taglia media, con evidenti lesioni al muso, rinchiusi in gabbie molto anguste, tanto da impedire loro di girare su sé stessi. Un meticcio di taglia grande era invece legato a catena nello spazio antistante e manifestava forte stress e disagio continuando a girare su stesso. In nessuno dei box e delle gabbie erano presenti ciotole d’acqua.
Alla vista dei volontari i cani sono letteralmente impazziti e molti di loro hanno messo in atto comportamenti stereotipati e ripetitivi, come girare in tondo e andare da un lato all’altro della gabbia, testimonianza del fatto che rimangono rinchiusi a lungo senza avere nessun tipo di contatto umano.
Il proprietario, un cacciatore, ha aggredito verbalmente i volontari sostenendo che i cani sono tenuti in maniera adeguata e negando qualsiasi tipo di miglioria delle condizioni di detenzione. La sezione OIPA di Modena, lo scorso 1 giugno, ha quindi presentato un esposto al Corpo Forestale di Modena chiedendo un intervento urgente. Tuttavia, a causa della situazione di emergenza diffusa nella zona, non è stato ancora effettuato nessun intervento da parte delle Forze dell’Ordine, quindi la sezione procederà a coinvolgere la Polizia Locale di Formigine, con cui ha già avuto modo di collaborare.
“Le condizioni di detenzione di questi cani sono indegne di un essere vivente – ha commentato Stefano Giovannini, delegato OIPA Modena – La situazione di emergenza data dal terremoto non può essere una giustificazione per chiudere gli occhi davanti ai soprusi e ai maltrattamenti ai danni degli animali, quindi stiamo offrendo alle Forze dell’Ordine, già ampiamente impegnate per i soccorsi alle persone, il nostro supporto totale per aiutare gli animali in difficoltà, ma anche per perseguire gli illeciti ai loro danni.”
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