Quello che, poco più di un mese fa, era un luogo conviviale, ora non lo è più. Le lesioni arrecate dal terremoto non ne consentono l’accesso e sull’attività incombe lo spettro della chiusura. La fotografia, uguale per centinaia di esercizi commerciali in tutta la Bassa modenese, a Medolla si presenta ancor più drammatica nei ristoranti del territorio comunale colpiti dal sisma. “C’è necessità di localizzare aree in cui è possibile fare ripartire quanto prima queste attività – sottolinea Confesercenti – Pena la chiusura e la conseguente perdita di posti di lavoro”.

L’incontro con gli imprenditori del commercio e dei servizi medollesi è stato per Confesercenti anche il momento per fare il punto sulla situazione del cuore del paese come pure sul resto del territorio. “La proposta avanzata dall’Amministrazione comunale di trasferire temporaneamente quelle imprese commerciali del centro storico, danneggiate e quindi inagibili, nell’area verde posta nelle immediate vicinanze del teatro e delle scuole, trova il nostro sostegno. Consentirebbe loro di non perdere centralità e di conseguenza risulterebbero facilmente fruibili e raggiungibili da parte dei cittadini. Rimane quindi fondamentale a questo punto velocizzare i tempi per consentire agli imprenditori di ripartire il prima possibile”.

Ma è un’altra situazione a risultare quanto meno tragica e a preoccupare Confesercenti: quella inerente al settore dei pubblici esercizi. Su buona parte dei ristoranti di Medolla il terremoto ha lasciato segni indelebili, al punto che oggi almeno 5 sono stati dichiarati del tutto inagibili. “Un colpo durissimo per il settore – evidenzia Confesercenti – al momento mancano strutture atte ad ospitarli e senza provvedimenti i locali, fermi già da un mese, rischiano la chiusura e gli addetti di perdere il lavoro. C’è dunque la necessità di intervenire urgentemente – dichiara l’Associazione imprenditoriale – E‘ nostro auspicio quindi che l’Amministrazione comunale, al fine di sostenere chi tra i ristoratori colpiti ha desiderio di ripartire celermente, provveda ad individuare aree, o terreni agricoli sul territorio comunale sufficientemente ampi per questo genere di attività. Cambiandone la destinazione d’uso, stipulando convenzioni con i proprietari dei terreni, così da affittarli o venderli a costi agevolati, facilitando il più possibile anche l’iter burocratico per favorire in tempi rapidi l’insediamento e la ripresa dell’attività dei ristoranti colpiti”.