Anche quest’anno la Comunità di Baiso, in collaborazione con la Sezione Reggiana della Deputazione di Storia Patria, organizza una serie di appuntamenti con la Storia che colloca nel territorio baisano, nell’Alto Medioevo, una significativa presenza bizantina.
Una rievocazione storica che prende spunto da una forte iniziativa culturale collettiva in cui tutta la Comunità è coinvolta nella ricerca e nella ricostruzione delle testimonianze che riportano alla luce le tradizioni, i costumi, le arti e gli antichi mestieri tramandati e trasformati da generazioni di persone di cui l’attuale Comunità è fiera discendente.
Il programma, i contenuti, e i protagonisti delle iniziative culturali previste nel Comune di Baiso sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella sede della Provincia di Reggio Emilia, alla quale hanno partecipato Gino Badini, presidente della Sezione di Reggio Emilia della “Deputazione di storia patria per le antiche Province modenesi”, Alberto Ovi, sindaco del Comune di Baiso, Giuliano Caselli, assessore a Commercio Turismo e Scuola del Comune di Baiso, don Paolo Gherri, dell’Università Lateranense di Roma, e Franco Mazza, sostenitore e promotore degli eventi.
Nel 1800, l’agronomo reggiano Filippo Re, scriveva che a Baiso ghiande, pascoli e prati favoriscono l’abbondanza di suini, di bovini e di pecore; in particolare, all’interno del territorio comunale, riscontrava un diffuso utilizzo gastronomico della carne di pecora, eredità storica dell’antica cultura alimentare bizantina.
“Partendo da questa consapevolezza culturale “localistica”, il Comune di Baiso, dal 2005, – ha spigato il Sindaco Alberto Ovi – organizza “La Tavola di Bisanzio”, un appuntamento che da allora si ripete ogni anno per aggiungere un tassello nuovo alla ricerca culturale in ambito storico in merito alla presenza dei Bizantini nel territorio montano emiliano tra i periodo VI e l’VIII secolo d.c. Un percorso di ricerche e di studi che, dall’edizione del 2010, è supportato anche dalla conoscenza e dall’esperienza della Sezione di Reggio Emilia della Deputazione di storia patria per le antiche Province modenesi”.
“Le numerose testimonianze dell’effettiva “presenza” bizantina sul territorio dell’attuale Comune di Baiso – venute alla luce grazie ad apporti storici, toponomastici, artistici, archeologici e culturali – ha precisato Gino Badini – hanno sollecitato un approccio al tema maggiormente strutturato e consapevole. Grazie alle moderne tecnologie informatiche e al coinvolgimento attivo dei Cittadini di Baiso, è stato possibile caratterizzare in modo dettagliato la rievocazione storica di un periodo compreso tra il 550-720 d.c. in un arco cronologico di quasi due secoli, ascritti all’Alto Medioevo, uno dei periodi tra i meno conosciuti e investigati dalla ricerca storica”.
“Quest’anno il progetto culturale è stato arricchito dalla creazione, presso la Biblioteca comunale di Baiso, di un nucleo librario sul tema bizantino, unico in Provincia – ha aggiunto don Paolo Gherri – una sorta di Centro Studi specializzato sulla storia dell’antichità bizantina e longobarda in via di formazione continua a stretto contatto e con la consulenza della Sezione di Reggio Emilia della Deputazione di storia patria per le antiche Province modenesi. In particolare il neo-costituito “Gruppo baisano di lettura” ha approfondito circa 2.000 pagine di letteratura, anche specialistica, per farne emergere alcuni particolari da cui dovranno partire nuove ricerche approfondite, mentre i ragazzi della Scuola Media Comunale, guidati dalla professoressa Rossana Merli, prendendo spunto dalla ricerca etimologica delle parole di origine bizantina mescolate ai dialetti della montagna, hanno esplorato la nomenclatura degli oggetti della civiltà contadina per sostenere l’ipotesi di una prolungata dominazione bizantina nel nostro territorio”.
“I risultati delle ricerche hanno ispirato l’iniziativa spontanea di un “gruppo di lavoro” di Cittadini, che si sono uniti a esperti e studiosi per realizzare un progetto di ricerca sulla presenza dei Bizantini in Appennino alla scoperta delle loro antiche vestigia sul territorio. Il resoconto degli studi effettuati saranno resi noti nel corso della “Tavola Rotonda”, che si terrà nell’antico borgo medioevale di Castelvecchio di Baiso, sabato 30 giugno alle ore 18” ha annunciato l’avv. Franco Mazza, promotore e ospite dell’iniziativa.
Le iniziative dedicate alla ricerca e all’approfondimento delle radici storiche della Comunità di Baiso continueranno il 21 e 22 luglio con un ricco programma culturale di rievocazioni storiche e culturali volte ad illustrare le abitudini della vita quotidiana in epoca bizantina.
“Nell’ambito di queste giornate – ha aggiunto il sindaco Ovi – saranno organizzate iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni terremotate della nostra provincia, alle quali rivolgiamo costantemente il nostro pensiero”.
“Nei prossimi mesi – ha concluso l’assessore Giuliano Caselli – la Comunità baisana intende continuare questo percorso di approfondimento della propria storia e delle proprie radici, coinvolgendo attivamente la popolazione nella ricerca culturale e stimolando l’interessamento di studiosi ed esperti al fine di promuovere una “Giornata di studi” dedicata alla presentazione dei risultati delle ricerche di cui tutta la Comunità si renderà protagonista”.
L’avventura “Bizantina” dei pronipoti baisani continua!