Una strategia unitaria per promuovere la legalità fiscale e garantire pari opportunità di accesso ai servizi sociali e assistenziali, un piano di collaborazione basato sulla condivisione sistematica di dati e notizie, un coordinamento costante nel presidio del territorio. Sono questi i pilastri del Patto per la legalità siglato oggi a Bologna da Agenzia delle Entrate, Comune di Bologna e Guardia di Finanza. In occasione dell’incontro, sono stati presentati anche i dati sulla collaborazione Agenzia-Comuni, aggiornati al 31 maggio 2012.

Il PATTO PER LA LEGALITA’

L’obiettivo prioritario è definire, attraverso il coordinamento inter-istituzionale, piani di controllo mirati su particolari tipologie di soggetti, attività e operazioni, con un duplice vantaggio: per l’amministrazione finanziaria, la possibilità di attingere a nuove fonti di innesco dell’attività di controllo; per il Comune, l’incremento delle segnalazioni di sospetta evasione fiscale, ma anche una più equa fruizione dei servizi di welfare (grazie al riscontro sistematico delle dichiarazioni Isee). In base all’accordo i tecnici comunali, attraverso specifici percorsi di indagine, invieranno all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza segnalazioni su partite Iva sospette, dichiarazioni Isee anomale, iscrizioni al registro dei residenti all’estero (Aire), falsi enti non commerciali, collaboratori domestici non dichiarati, lavori edili in nero e cessioni di terreni edificabili; l’Agenzia delle Entrate fornirà al Comune dati e notizie per gli accertamenti Ici e per la revoca di agevolazioni non spettanti; compito della Guardia di Finanza, infine, sarà quello di comunicare all’Agenzia gli esiti dei controlli effettuati sulla base delle segnalazioni comunali. Attenzione specifica è dedicata alla lotta agli affitti “in nero”, attraverso l’analisi incrociata delle informazioni in possesso del Comune. Alle iniziative di controllo si affianca una campagna di sensibilizzazione: sul sito internet http://emiliaromagna.agenziaentrate.it è disponibile la Guida “Tre passi per l’affitto in regola”, con le istruzioni per regolarizzare il contratto di affitto e i vantaggi connessi. Il coordinamento operativo è assicurato da un tavolo tecnico, composto dai rappresentanti dei tre enti.

La dichiarazione del Direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate. “Il patto per la legalità fiscale e sociale rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e di partenza- afferma il Direttore regionale, Antonino Gentile. Un punto di arrivo, in quanto esito di un lungo percorso di collaborazione intrapreso con il Comune di Bologna, all’interno della più ampia cornice della partecipazione alle attività di accertamento, e con la Guardia di Finanza; un punto di partenza, poiché questa architettura istituzionale intende essere una risposta concreta all’esigenza di equità fiscale e di pari accesso ai servizi pubblici, fattori, questi ultimi, che incidono in modo significativo anche sulla tax compliance. La definizione di un piano strutturato di collaborazione, all’interno del quale si collocano i singoli percorsi di indagine, si pone dunque non solo come strumento di contrasto all’evasione, ma più in generale come modalità di diffusione di una cultura della legalità, di cui le istituzioni devono essere le prime portatrici”.

La dichiarazione del Comune di Bologna. “Per il Comune di Bologna il Patto rappresenta l’opportunità di consolidare l’azione di contrasto all’evasione fiscale, già attuata dall’Amministrazione negli ultimi dieci anni attraverso le attività di controllo e recupero sui principali tributi comunali e estesa, negli ultimi tre, anche a fattispecie di interesse per i tributi erariali, attraverso la collaborazione già avviata con Agenzia delle Entrate.

Un ulteriore obiettivo perseguibile attraverso la collaborazione con Guardia di Finanza è legato al contrasto del fenomeno delle locazioni in nero, particolarmente rilevante in un comune a vocazione universitaria e al controllo sostanziale delle dichiarazioni ISEE, nell’ottica di una maggiormente equa erogazione dei servizi comunali.

Il comune di Bologna si aspetta da questo Patto lo sviluppo di una sistematica ed efficace sinergia tra i soggetti coinvolti, che possa essere ‘mostrata’ ai cittadini come il risultato concreto di un miglioramento delle politiche di equità fiscale e sociale e di maggiore efficienza delle azioni di accertamento fiscale, obiettivo particolarmente importante in questo particolare momento storico”.

ALLEANZA FISCO-COMUNI: I DATI AL 31 MAGGIO 2012

Prosegue intanto, con risultati significativi, la collaborazione tra Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna e Comuni nella lotta all’evasione fiscale. Sono 13.662 le segnalazioni inviate dagli enti emiliano-romagnoli alla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, che hanno consentito di recuperare a tassazione 138 milioni di euro; la maggiore imposta accertata sfiora i 29 milioni di euro, mentre il riscosso ha raggiunto i 9,5 milioni di euro. Se al riscosso si aggiungono le rate da versare su accertamenti già chiusi, l’incasso complessivo sale a 13 milioni di euro. L’alto livello qualitativo dei controlli è dimostrato anche dall’indice di definizione degli accertamenti: su 2.835 accertamenti, il 79% è stato chiuso con l’accordo del contribuente. Continua ad espandersi, inoltre, il patto anti-evasione, che copre il 95% della popolazione residente, grazie ai 275 Comuni “alleati”.

Segnalazioni e maggiore imposta. Il municipio-leader per numero di segnalazioni inviate è Bologna (1.251), davanti a Rimini (1.069) e Ravenna (798). In termini di maggiore imposta accertata, il primato è appannaggio dei Comuni di Bologna (3,9 milioni di euro), Reggio Emilia (2,1 milioni di euro) e Ferrara (1,9). A livello provinciale guida Modena, con oltre 8 milioni di euro di maggiore imposta accertata, che precede le province di Bologna (6 milioni di euro) e Reggio Emilia (4,1).

Gli ambiti più “remunerativi”. Il picco delle segnalazioni si concentra nell’ambito “proprietà edilizia e patrimonio immobiliare (57% delle segnalazioni totali), da cui sono scaturiti 5,5 milioni di evasione accertata. È pero il settore “urbanistica e territorio” il campo di intervento più proficuo: le segnalazioni sulle operazioni di speculazione edilizia hanno portato ad accertare una maggiore imposta di 12,8 milioni di euro (45% del totale), nonostante un numero di segnalazioni relativamente basso (3.198, pari al 20% del totale). Risultano molto redditizie anche le segnalazioni sui “finti poveri”, nei confronti dei quali sono stati accertati 7,3 milioni di euro (26% del totale); significativa, infine, l’evasione scoperta nel settore “commercio e professioni”, in particolare a carico di soggetti che svolgono attività commerciali dietro lo schermo di un’associazione (2,5 milioni di euro).

Cosa entra in cassa. Dei 9,5 milioni riscossi, oltre la metà è riconducibile al settore urbanistica e territorio (56%, pari a 5,3 milioni di euro). A livello comunale, i municipi che mostrano gli incassi più consistenti sono Bologna (2,2 milioni di euro), Cesena (1 milione di euro) e Maranello (789mila euro). Tra le province, le maggiori risorse confluiscono nei comuni bolognesi (3 milioni di euro) e modenesi (2,6 milioni di euro).