“L’Amministrazione comunale di Modena è impegnata a riparare i danni subiti dalla città, ma è soprattutto a disposizione dei Comuni più colpiti dal terremoto e agisce per la complessiva ripresa del territorio modenese”. Questo il messaggio che il sindaco Giorgio Pighi ha lanciato al termine di una comunicazione al Consiglio comunale sull’impegno dell’Amministrazione a favore delle popolazioni colpite dal sisma e sui danni che registrati in città.

Nella seduta consiliare di oggi, lunedì 25 giugno, Pighi ha sottolineato l’attività dei volontari che hanno già coperto 500 turni, della Polizia municipale che coordina anche le altre municipali presenti nei territori colpiti dal sisma, di tecnici e amministrativi che operano sul posto grazie all’accordo stipulato con l’Unione dei Comuni dell’area nord, “perché si devono accelerare le procedure e le verifiche sugli edifici, ma anche continuare a fornire i servizi ai cittadini”, ha precisato ringraziando volontari e dipendenti. “Il Comitato operativo comunale, rimasto in funzione in modo permanente, ha raccolto le segnalazioni e individuate le procedure, poi sono stati tutti i servizi comunali a svolgere le singole attività”, ha spiegato. Entrando più nel dettaglio, il sindaco ha ricordato che le strutture modenesi stanno ospitando un’ottantina di anziani e altri 50 casi sono seguiti in forme diverse, mentre delle 38 famiglie modenesi che hanno la casa inagibile e si sono rivolte all’Amministrazione, 11 sono ospitate in albergo e le altre hanno trovato soluzioni autonomamente. Inoltre, sono già 350, per un totale di 600mila metri quadrati, le disponibilità di capannoni raccolte insieme a Provincia e Consorzio aree produttive da abbinare, per il periodo che ne avranno bisogno, alle imprese con sedi danneggiate dal sisma, “perché – ha affermato il sindaco – non vogliamo portar via lavoro alle zone colpite ma solo fornire capannoni temporanei fino a quando non rientreranno nei loro impianti”. Alcune decine le imprese che hanno chiesto di accedere al servizio.

I settori sport e cultura, infine, sono impegnati a realizzare iniziative nei luoghi più colpiti dal terremoto e a creare eventi con finalità solidali, come il concerto promosso da Radio Bruno in programma il 3 luglio a parco Ferrari.

Nella seconda parte del suo intervento, Giorgio Pighi ha invece posto l’accento sui danni registrati in città: “Importanti, certo non paragonabili a quanto è accaduto nella Bassa, ma non trascurabili”. A una prima stima, ammontano a circa sei milioni di euro e riguardano tutto il patrimonio pubblico (edilizia storica, chiese, sedi comunali e di circoscrizione, cimiteri, scuole) anche se nella maggior parte dei casi non mettono in discussione la fruibilità degli edifici. Per quanto riguarda le scuole, i danni maggiori si sono avuti alle De Amicis e alle San Carlo-Pascoli, in parte anche alle Guidotti, tutte comunque agibili. La situazione è più grave al liceo Sigonio, dove sono inagibili otto aule e la biblioteca: “Stiamo cercando una soluzione possibilmente senza aumentare il numero delle sedi”, ha commentato il sindaco. Danni diffusi, meno gravi ma comunque da ripristinare nel corso dell’estate, in nidi, scuole d’infanzia, elementari e medie per garantire la regolare riapertura a settembre.

Danneggiate anche chiese ed edifici storici; in questo caso i danni maggiori riguardano Palazzo dei Musei e in particolare la Galleria estense. Per quanto attiene l’edilizia privata, poche le situazioni critiche, anche se sono arrivate centinaia di chiamate con richieste di verifiche e controlli.

Infine, il sindaco Pighi, tra i diversi incontri a cui ha partecipato, ha ricordato l’audizione alla Camera della settimana scorsa, dove ha chiesto “chiarezza per le norme con cui consentire un allentamento del Patto di stabilità per i Comuni che investiranno nella ricostruzione, soprattutto di edifici pubblici e scuole” e “l’esenzione dall’Imu per gli edifici produttivi e appartamenti sfitti messi a disposizione di imprese e persone colpite dal terremoto.

“Se le istanze saranno accolte – ha concluso il sindaco – sarà possibile portare avanti, assieme a imprenditori e cittadini, quel progetto di ricostruzione che il presidente della Regione Vasco Errani si è assunto la grande responsabilità di gestire. Se ci lasceranno fare, anche questa volta l’Emilia risolverà i suoi problemi. Il danno è tale che nessuno potrà ripagare le sofferenze subite, ma assieme possiamo fare in modo che il futuro sia migliore, con paesi costruiti meglio di prima, un apparato produttivo più moderno, il patrimonio storico meglio recuperato, ottimizzando gli interventi ed evitando di buttare anche un solo euro”.