Un patto per il Cerreto, per permettere alla località sciistica più importante dell’Appennino reggiano di cogliere l’opportunità offerta dalla crescente attenzione dei turisti verso il rispetto dell’ambiente e caratterizzarsi come meta turistica eco-sostenibile.
Questo il senso del documento firmato questa mattina a Palazzo Allende dalla Provincia di Reggio Emilia, dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, dal Comune di Collagna, dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia, da IREN Rinnovabili Srl, da Cerreto Laghi Soc. Coop., dal GAL Antico Frignano e dall’Appennino Reggiano e Turismo Appennino SpA.
L’”Accordo per la qualificazione eco-turistica del Cluster Cerreto” sottoscritto dagli otto soggetti pubblici e privati ha l’obiettivo di creare un Comitato di gestione che indirizzi le scelte e gli investimenti nel Cerreto verso una maggiore consapevolezza ambientale, arrivando così a realizzare una vera offerta turistica sostenibile.
La firma dell’accordo si inserisce all’interno di ECO-Cluster un progetto coordinato dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e co-finanziato dalla Commissione Europea (da ottobre 2010 a giugno 2014) nell’ambito del programma LIFE, finalizzato a sviluppare un innovativo modello di gestione ambientale per Cluster, ossia per aree caratterizzate da una particolare densità di imprese con caratteristiche simili. Il Cerreto ha potuto cogliere questa opportunità perché corrisponde ai criteri stabiliti dall’Unione Europea, e per questo può sperimentare il modello di gestione proposto. Il documento stesso rappresenta un ulteriore stimolo al programma Life: sancisce di fatto l’inizio della sperimentazione e quindi della fase più pratica del progetto ECO-Cluster.
“Non vi sono alternative per il rilancio turistico della montagna che non prevedano il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente” ha commentato il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi – Questo progetto, coordinato dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e cofinanziato dall’Unione Europea, prevede ricerche, studi e proposte per il miglioramento delle prestazioni ambientali complessive e il risparmio energetico. Si tratta, in sostanza, di sviluppare un modello di gestione ambientale facendo riferimento a un’area territoriale caratterizzata da attività economiche omogenee per dimensione e tipologia. E sono certo che questa sia la strategia vincente che ha in se il futuro di questi territori”.
La scelta di fare di Cerreto Laghi una destinazione turistica sostenibile, quindi, non è casuale, ma rientra in un progetto strategico più ampio che ha già mosso i primi passi. L’area del Cerreto è connotata da caratteristiche proprie che spiccano nel contesto della montagna reggiana. È un’area in cui sono presenti numerose esperienze imprenditoriali, principalmente se non esclusivamente legate alla ricettività turistica, sia per la presenza della stazione sciistica di Cerreto Laghi, sia per lo svilupparsi di un’imprenditorialità, sempre più attiva, slegata dalla pratica sciistica. Inoltre, in controtendenza con altre realtà dell’Appennino, Cerreto Laghi è una comunità giovane e in crescita. Su queste basi poggia l’accordo sottoscritto e l’impegno di Istituzioni e privati a lavorare insieme per migliorare sia gli aspetti ambientali, economici e sociali, sia le performance, riducendone gli sprechi e i costi di gestione in un’ottica di sviluppo eco-sostenibile.
Come ha dichiarato Fausto Giovanelli Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, il Cerreto vive una dicotomia, da una parte il vecchio paese di montagna, Cerreto Alpi, legato alle tradizioni e alla storia del nostro crinale, dall’altra la località turistica, Cerreto Laghi, che nasce e ruota intorno agli impianti e alle strutture ricettive. Grazie alla seconda, la prima vede una nuova rinascita: i giovani trovano un’occupazione nel turismo e nel suo indotto, e così decidono di non lasciare la montagna come succede storicamente da decenni. Per questi imprenditori ECO-Cluster non è solo marketing, ma anche acqua ed energia, beni comuni essenziali. L’acqua è una risorsa fondamentale per lavorare perché è necessaria all’innevamento. Allo stesso tempo potrebbe diventare fonte di energia grazie ad una centrale idroelettrica. Al Cerreto il modello turistico è in evoluzione: già adesso l’estate fa più presenze dell’inverno. Il sistema delle seconde case che si è andato consolidando negli anni, ora è in crisi –anche a causa dell’IMU. Ciò che noi dobbiamo sostenere è il nuovo tessuto sociale che, in controtendenza rispetto alle aree circostanti, si sta sviluppando intorno alle piste da sci di Cerreto Laghi. Il radicamento delle famiglie che scelgono di lavorare e fare figli a Cerreto Alpi o a Collagna è un elemento che può influenzare in modo significativo il modello turistico. Oltre agli aspetti ambientali ed economici è importante considerare anche gli aspetti sociali che fanno parte del concetto stesso di sostenibilità. Anche per questo abbia ritenuto di inserire all’interno dei documenti del progetto degli “aggettivi” che mettano in risalto gli aspetti sociali e che vadano nella direzione dello sviluppo di un modello turistico non sporadico né stagionale che contribuisca a consolidare la comunità del Cerreto.
Secondo Luciano Correggi, presidente del GAL, la partecipazione dell’ente che presiede al progetto ECO-cluster è legata alla volontà di “trasferire questo tipo di esperienze, fatte in un territorio limitato, a un’area ben più vasta e integrandola anche con gli altri segmenti di mercato, come l’agroalimentare e la cultura”.
Il sindaco di Collagna Paolo Bargiacchi vede invece questo progetto come un significativo contributo per il rilancio economico del Cerreto. Sulla stessa linea Francesco Fontanili, vice presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia: “Il progetto è di nostro interesse proprio perché tende ad aumentare le occasioni imprenditoriali di questo territorio, consolidando l’esistente ma con una prospettiva di crescita.