Il comune di Modena ha deciso di applicare la tassa di soggiorno negli alberghi dal 1 Luglio; una decisione grave che va al di la della questione specifica – dichiara Amedeo Faenza, Presidente Provinciale Federalberghi -.
L’amministrazione sostiene di raccogliere circa 200 Mila euro, ma anche gli albergatori hanno fatto i loro conti che sono molto allarmanti; a Modena operano 700 addetti che rischiano il posto di lavoro certamente non solo per l’applicazione della tassa, ma anche per una crisi generale e il fattore specifico del terremoto che ha portato al 90% le disdette negli alberghi.
A fine giugno scadono i contratti a tempo determinato; come Federalberghi sappiamo che almeno il 10% non verra rinnovato. Sono 70 persone per lo più giovani che non avranno il lavoro.
A quanto ammonta il danno sociale per un simile risultato?
Perché applicare una tassa sugli ospiti degli alberghi nel momento più sfavorevole per il settore drammaticamente aggravato dal terremoto?
La decisione del comune rappresenta una metafora di una inadeguatezza della politica ad affrontare con ragionevolezza e equilibrio i tanti problemi che attanagliano il mondo delle imprese.
Per la prima volta dal dopoguerra la città di Modena grazie alla realizzazione del museo casa Enzo Ferrari aveva l’ opportunità di entrare nei circuiti nazionali e internazionali dei tour operator che sono quelli che decidono dove andare e dove stazionare, di diventare una sede rilevante congressuale con l’ indotto che e’ facile comprendere; se lavorano gli alberghi lavorano i commercianti dei negozi e i loro dipendenti, coloro che fanno il parmigiano reggiano e l’ aceto balsamico, lavorano i taxisti, i ristoranti ecc…..in poche parole lavora la parte rilevante del sistema Modena.
E’ stato detto dal comune che i soldi serviranno anche a promuovere il festival della filosofia, ma basterebbe chiedere una offerta ai dichiarati 100 Mila frequentatori di un euro per raccogliere un budget utile alla promozione….
Gli albergatori non intendono desistere, la loro lotta non e’ corporativa, ma a difesa del lavoro di migliaia di piccoli imprenditori e lavoratori.
Questo sarebbe il momento di un grande slancio promozionale della nostra città e del nostro territorio invitando i turisti, gli uomini d’ affari e i lavoratori a venire da noi offrendo anche sconti particolari da parte nostra, ma non e’ certo il momento di infierire con la tassa di soggiorno su un settore che langue e che e’ in grave difficoltà.