I dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane relativi al terzo trimestre del 2011 presentano ancora risultati positivi per quelle dell’Emilia-Romagna, che sono risultate pari a 12.253 milioni di euro nel primo trimestre del 2012, con un aumento del 7,4 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ quanto evidenzia una elaborazione dell’area studi e ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna che sottolinea come, nonostante la riduzione del tasso di crescita rispetto al trimestre precedente, il risultato sia comunque migliore rispetto a quello riferito al complesso del commercio estero nazionale incremento del 5,5 per cento.

Il dato regionale conferma la tendenza positiva avviata con l’inizio del 2010. La fase di forte crescita delle esportazioni registrata tra il secondo trimestre del 2010 e il primo del 2011 si è esaurita, una volta raggiunti i livelli di esportazione precedenti l’avvio della crisi.

Si prospetta un ulteriore periodo favorevole, con tassi di variazione tendenziali positivi.

I settori

Ancora una volta, l’andamento settoriale ha evidenziato una grande disomogeneità. Hanno conseguito risultati notevolmente positivi l’industria dei “mezzi di trasporto” (+19,6 per cento) e quella della moda -tessile, abbigliamento, cuoio e calzature- (+14,1 per cento).

Gli incrementi delle vendite all’estero sono stati molto superiori a quelli conseguiti dagli stessi comparti a livello nazionale.

In negativo si segnala ancora la fase di difficoltà dell’industria del legno e del mobile in legno (-2,5 per cento). Ma soprattutto si sono ridotte notevolmente (-9,8 per cento) le vendite all’estero dell’aggregato delle “apparecchiature elettriche, non elettriche per uso domestico, elettronica, ottica, elettromedicale e apparecchi di misura”, con un risultato sensibilmente peggiore anche rispetto a quello negativo riferito al livello nazionale.

Le destinazioni

Il 68,0 per cento dell’export è stato destinato ai mercati europei con una crescita in linea con quella complessiva (+7,4 per cento).

L’andamento delle vendite realizzate nei paesi appartenenti all’Unione europea (+7,1 per cento), non ha mostrato alcuna debolezza relativa ed è stato chiaramente superiore a quello riferito alle esportazioni nazionali. Sui mercati della Ue è stato indirizzato il 57,6 per cento delle esportazioni regionali. Sono positivi i risultati conseguiti in Polonia, Francia e Germania, mentre è stato notevole l’incremento dell’export nel Regno Unito.

Le vendite sull’importante mercato degli Stati Uniti sono risultate in forte aumento (+15,0 per cento). Al contrario, nonostante un forte incremento delle esportazioni verso il mercato russo (+16,0 per cento), i risultati conseguiti negli altri paesi BRIC sono stati deludenti, come il -2,9 per cento per il Brasile, o marcatamente negativi: -6,8 per cento verso la Cina e -16,4 per cento in India.