Qualche giorno fa, l’obiettivo del fotografo aveva catturato, affisso alla rete di uno dei centri di assistenza allestiti dal Comune, un foglietto con il testo di una intensa poesia, intitolata “Il boato”, che rappresenta un forte momento di vita che un giovane poeta ha voluto condividere con gli altri “sfollati”. Per condividere ancora maggiormente il bel testo si è pensato di pubblicare la foto e la poesia sul sito www.carpidiem.it.
L’autore della lirica, rintracciato con un appello web, si è rivelato essere… una coppia.
Infatti sono Annamaria e il figlio Davide, che avevano già vissuto il terremoto de L’Aquila, gli autori dei versi che hanno fissato sulla carta le emozioni e i sentimenti provati nei momenti della terribile scossa ma, soprattutto, nella successiva scoperta di un mondo di speranza e solidarietà che adesso deve prendere il sopravvento sulla paura e l’ansia.
Siccome questi valori sono sembrati particolarmente significativi nel pomeriggio di ieri il Sindaco Enrico Campedelli ha incontrato i due rimatori e, ringraziandoli a nome della comunità, ha consegnato loro un estemporaneo diploma ricordo davanti al Gonfalone della città.
Il testo della poesia
IL BOATO
Tutto è iniziato con un grande boato…
Qualche ora dopo che mi ero addormentato!
Ogni cosa ha cominciato a tremare
E l’unica soluzione era quella di scappare!
Ogni giorno alla mamma lontana stavo a pensare
Ma con una telefonata la tristezza facevo passare!
In giro vedevi solo divise gialle, rosse e blu
Che facevano a gara a chi scavava di più!
Da città diverse sono tutti arrivati
Non si erano mai visti ma erano affiatati
C’era il settentrionale ed anche il meridionale
Ma il dialetto parlato era quello universale
Una parola sola che trovi nel mondo in ogni città
Undici lettere che insieme dicono solidarietà
Un triste ricordo è stato il BOATO
Lasciando un territorio completamente devastato!
Ma il ricordo più bello che farò stare nella mia mente
Sarà quello degli aiuti di tutta quella gente!
(Annamaria e Davide)