Cinque istituti scolastici superiori dichiarati inagibili, danni per almeno cinque milioni e mezzo di euro, lavori di ripristino della durata di quattro-sei mesi. E’ il bilancio delle conseguenze che il terremoto ha causato sugli edifici scolastici in carico alla Provincia di Modena a Finale Emilia e Mirandola.

Già nella giornata di domenica 20 maggio i tecnici della Provincia hanno completato i sopralluoghi tecnici in tutti i 48 plessi scolastici di competenza. Le situazioni più complesse sono ovviamente concentrate nell’area nord del territorio, in particolare a Finale Emilia, dove sono stati immediatamente dichiarati inagibili sia l’Ita Calvi che il liceo scientifico Morandi, e a Mirandola, con provvedimento analogo per Iti Galilei, Iti Luosi e liceo classico Pico.

I danni sono diffusi sia alle strutture portanti sia a quelle secondarie, impiantistica e arredi (comunicato n. 377). Per questo motivo «non è ipotizzabile il rientro in aula a breve degli studenti. Ci impegniamo però a garantire il ripristino delle strutture di Finale e Mirandola lesionate dal sisma in tempo utile per l’avvio del nuovo anno scolastico, a settembre» spiega il presidente della Provincia Emilio Sabattini, che sulla situazione dell’edilizia scolastica ha fatto il punto nell’ultima riunione di Giunta. Nel frattempo, si stanno studiando le soluzioni che consentano lo svolgimento degli scrutini e degli esami di maturità in sedi alternative. Complessivamente, i cinque istituti ospitano 3.460 studenti, suddivisi in 158 classi. Di questi, circa 600 dovranno affrontare nel mese di giugno gli esami di Stato.

«Come avevamo anticipato domenica – aggiunge Sabattini – confermiamo la priorità assoluta agli interventi nell’area colpita. Dovremo quindi spostare le risorse già destinate ad altri progetti su queste nuove emergenze, e ci attiveremo per reperire le risorse necessarie per realizzare le opere di ripristino nei tempi dovuti. Non possiamo permetterci di aspettare che vengano adottati i provvedimenti nazionali relativi alla ricostruzione, non c’è tempo. Poi naturalmente – aggiunge il presidente – chiederemo al governo di inserire anche l’edilizia scolastica nel provvedimento che stanzierà risorse economiche per la ricostruzione. Il problema è molto serio e riguarda non solo gli edifici della Provincia che ospitano le superiori, ma tutte le scuole di ogni ordine e grado. Il piano di ricostruzione – conclude Sabattini – dovrà partire dalle aziende, che garantiscono l’economia e l’occupazione, le case, i monumenti storici e le chiese».

PAGANI: “ALMENO 4 MESI DI LAVORI, PRONTI A SETTEMBRE”

Interventi della durata di sei mesi al Galilei di Mirandola, l’edificio che ha subito le conseguenze più gravi a seguito del terremoto, e di circa quattro mesi al complesso del Calvi-Morandi di Finale e al Pico di Mirandola. Sono le previsioni dei tecnici provinciali per il ripristino degli istituti superiori danneggiati dal sisma: «Utilizzeremo procedure d’urgenza – spiega Egidio Pagani, assessore provinciale alle Infrastrutture – ricorrendo ad affidamenti immediati per accelerare i tempi di ripristino e messa in sicurezza degli edifici scolastici e garantire il rientro degli studenti per il nuovo anno scolastico».

Iti Galilei di Mirandola (immagine): frequentato da mille studenti, ha subito danni puntuali alle strutture primarie, in particolare le scale, e danni diffusi al 90 per cento di tramezzi e controsoffitti; al 40 per cento degli infissi interni e problemi minori a infissi esterni e pavimenti. È inoltre da ripristinare quasi completamente l’impiantistica mentre palestre e officine potranno tornare agibili con interventi della durata di circa 15 giorni. L’intervento sul Galilei è stimato in sei mesi di lavoro.

Iti Luosi di Mirandola: pur essendo nello stesso edificio del Galilei, di cui è un ampliamento, potrebbe essere nuovamente agibile nell’arco di tre mesi avendo riportato danni localizzati a meno della metà di tramezzi e controsoffitti mentre le strutture primarie risultano integre. Il costo per il ripristino in entrambi gli istituti è stimato in tre milioni e 100 mila euro.

Iti Calvi (immagine) e liceo scientifico Morandi di Finale: anch’essi collocati nello stesso edificio, hanno subito danni puntuali alle strutture primarie e danni diffusi a tramezzi, controsoffitti, pavimenti e infissi. La scuola è allagata a causa della rottura delle condotte idriche dei bagni e, anche in questo caso, l’impiantistica è da rifare quasi completamente. La palestra del Calvi potrà essere resa agibile in una decina di giorni e anche quella del Morandi necessita solo di interventi modesti. Il tempo stimato per la conclusione dei lavori è di quattro mesi e il costo due milioni di euro.

Liceo classico Pico di Mirandola: presenta danni al corpo ascensore, alla zona biblioteca e ai cornicioni e richiede interventi di ripristino non particolarmente impegnativi (quattro mesi di lavoro e 400 mila euro di costi) ma complicati dal fatto che l’edificio è vincolato. In ogni caso la ripresa dell’attività didattica dipende dalla messa in sicurezza dell’adiacente complesso di San Francesco, il cui campanile è pericolante.