Contro il buon senso, contro la gente e ora anche contro le regole. La vicenda del Centro pasti nell’area ex Fratti è la più chiara testimonianza del modo di agire di un’amministrazione che, al di là di qualche messaggino su facebook, non ha la minima idea di quali siano le esigenze e i bisogni della sua città.
Contro il buon senso si è voluta realizzare una struttura produttiva nel bel mezzo di un quartiere residenziale che dopo la chiusura di un capannone e l’acquisto dell’area da parte del Comune, si aspettava una scuola,
Si è portato ostinatamente avanti un progetto perdente, per impostazione e collocazione, contro la gente che ha protestato, fatto cortei, partecipato ai consigli comunali, pur di cercare di spiegare a questi amministratori la sua preoccupazione e la sua contrarietà; e si è sentita solo prendere in giro, è stata più volte accusata di essere sobillata da qualche partito politico o movimento.
Ora il Consiglio di stato certifica che questa scelta è stata fatta anche contro le regole, includendo integrazioni non consentite, ignorando documenti che avrebbero determinato l’esclusione del vincitore. L’ennesima manifestazione di arroganza di un governo cittadino che non vuole ascoltare nessuno e vive ogni minima critica come un affronto personale, una lesa maestà.
Come al solito il sindaco cerca di tranquillizzare, non i cittadini che non hanno mai condiviso il progetto, ma una maggioranza che da tempo non esiste più e tira a campare causando danni gravi alla collettività, come la vicenda del contenzioso sul centro pasti sta a dimostrare.
Come per tutti gli altri cantieri avviati o condotti da questa amministrazione, anche per il centro pasti ci avviamo sulla strada delle vie legali, dei risarcimenti. Come già successo con Villa Giacobazzi e con la piscina comunale, saranno i cittadini a pagare gli errori e l’ostinazione fuori da ogni logica di questa amministrazione.
Fino a quando dovrà continuare questo strazio?
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