Il paddock di Sakhir è sicuramente uno dei più belli di tutto il calendario iridato. La dimensione è quella ideale: non troppo stretto da costringere i meccanici ad equilibrismi spericolati sui muletti quando si tratta di portare i pallet da un punto all’altro, non troppo vasto come quello di Shanghai dove si fatica a riconoscersi da una parte all’altra e dove le ragazze del catering faticano di più per portare cibo e bevande dalla cucina al box durante le lunghe giornate che si trascorrono in pista.
La sabbia è sempre stata la protagonista in questa località. Pur essendo su un’isola, il grande deserto arabico è molto vicino e quando spira il vento da una determinata direzione è facile che il cielo sia pesantemente velato da minuscoli granelli, tanto è vero che tre anni fa per ben due volte fu impossibile girare durante i test a causa dell’impossibilità di far decollare l’elicottero del pronto intervento medico. Oggi soltanto in queste ultime ore il vento è calato ma sicuramente l’asfalto sarà pieno di sabbia e, difficilmente, la situazione sarà diversa domani: un parametro in più di cui tener conto nell’analisi delle prove del venerdì.
Le attività nel paddock si sono svolte secondo i consueti ritmi imposti dal calendario. Con il materiale arrivato dalla Cina messo a disposizione delle squadre soltanto ieri, tutti i meccanici della Scuderia sono impegnati oggi nel completamento del programma di revisione delle vetture iniziato già domenica dopo la gara. I tecnici hanno terminato le analisi dei risultati del weekend di Shanghai – il debriefing si è tenuto in audio conferenza con Maranello lunedì pomeriggio in un albergo della città cinese – e stanno definendo il programma di massima di questo fine settimana. Come già anticipato ieri, non ci saranno novità significative sulla F2012: ci attende un altro Gran Premio in difesa, facendo catenaccio e sperando di azzeccare un bel contropiede.
Infine, un accenno alla situazione che tanta attenzione ha suscitato la settimana scorsa a Shanghai riguardo allo svolgimento della gara in Bahrain. Sulla direttrice aeroporto-alberghi-circuito non c’è alcuna differenza rispetto al passato e nessun membro del team ha avuto diretta percezione di qualcosa di anomalo. Nessun ordine specifico è stato impartito alla squadra se non l’ovvia raccomandazione di agire col buonsenso. Un requisito minimo necessario per chiunque si trovi in un Paese diverso dal proprio, di cui non conosce approfonditamente la situazione.