Il recente intervento normativo di recepimento della Direttiva Europea 2008/104/CE sul principio di parità retributiva e normativa fra somministrati e lavoratori dipendenti dell’impresa utilizzatrice, contempla due articoli, che insieme creano una miscela esplosiva che farà cambiare pelle alla somministrazione, trasformandola da “flessibilità buona” all’ennesima, pessima nuova forma di precarietà.
Il primo articolo prevede che, attraverso convenzione stipulata recentemente con Italia Lavoro, si possa applicare l’art.13/a del Decreto legislativo 276/03, norma che prevede di usare in caso di lavoratori svantaggiati la somministrazione con significative riduzioni salariali: due livelli in meno, oppure riduzioni fino al 20%.
Per lavoratori svantaggiati si intendono tutti i lavoratori che sono disoccupati da almeno 6 mesi, i percettori di ammortizzatori sociali da analogo periodo, le donne, gli stranieri, gli over 50, i giovani, ecc…, praticamente tutti.
Il secondo articolo prevede l’eliminazione delle causali e dei tetti contrattuali massimi all’utilizzo della somministrazione per questi lavoratori.
“Oltre a rappresentare un intervento a «gamba tesa» sulla più complessa trattativa sulla riforma del mercato del lavoro – dichiara Claudio Argilli segretario sindacato atipici Nidil/Cgil di Modena – questa norma potrebbe addirittura bloccare sul nascere il nuovo apprendistato, in quanto l’utilizzo della acausalità insieme alla riduzione della retribuzione produrrebbe minori impegni formativi, nonché la possibilità di costi non tanto inferiori, ma per più tempo”.
“Sono preoccupato – continua il sindacalista – in primo luogo perché se il buongiorno si vede dal mattino, chissà cosa intende il Governo quando afferma di voler combattere la precarietà. Forse renderla «normale»?”
“In secondo luogo – prosegue il segretario di Nidil/Cgil – basta vedere come, una delle più importanti agenzie di lavoro, si avvantaggi della normativa trattando i lavoratori alla stregua di merce in una propria campagna commerciale: “fornitura di personale…a costi particolarmente vantaggiosi rispetto ad altre forme di flessibilità”. Parole che lasciano…senza parole.
“Convinto che si sia trattato di un abbaglio del Governo, in attesa che si definisca una più completa e organica riforma del mercato del lavoro, è necessaria la revisione della normativa adottata e l’abrogazione dell’art.13/a, oltre che, nell’immediato, l’abolizione della convenzione fra Assolavoro, Agenzie e Italia Lavoro”.