Venerdì prossimo, 9 marzo la scuola media Bursi di Fiorano ospiterà una lezione nell’ambito del progetto “Tutti pazzi per la chimica”, promosso da Ceramicolor, l’Associazione nazionale colorifici ceramici e produttori di ossidi metallici, insieme ad alcune scuole del distretto modenese.
L’idea, nata dall’esperienza di Federchimica, ha lo scopo di contribuire a una divulgazione corretta delle informazioni su questo settore ai ragazzi. E’ uno degli esempi di apertura alla società che Federchimica porta avanti in questi ultimi anni, con divulgazione fra gli studenti e anche fra i cittadini con l’iniziativa “Fabbriche aperte”.
“L’anno scorso – spiega il sindaco di Fiorano Claudio Pistoni – abbiamo aderito alle iniziative legate all’Anno Internazionale della Chimica e a Fabbriche Aperte auspicando che potessero diventare un appuntamento ripetuto, incrementando il coinvolgimento delle scuole. Ringrazio le aziende che hanno risposto positivamente, consentendo di arricchire il percorso d’istruzione dei nostri ragazzi e creando un rapporto sempre più stretto fra impresa, lavoro e comunità”.
Angelo Lami è Presidente di Federchimica Ceramicolor, l’Associazione nazionale colorifici ceramici e produttori di ossidi metallici.
“L’esperienza ormai consolidata degli “Orientagiovani” di Federchimica – dichiara Lami – ci ha permesso di riflettere su quanto i ragazzi sappiano del mondo della chimica e, in particolare, dei colorifici ceramici che hanno sede proprio nel distretto in cui vivono.
Ciò che ci ha sorpreso è stato prendere coscienza che ci sono ancora troppi pregiudizi e, qualche volte, troppe lacune. Ecco, allora, l’idea di realizzare una collaborazione con le scuole del territorio, per presentare agli studenti le molteplici opportunità professionali dell’industria chimica in Italia.
E, allo stesso tempo, mostrare ai giovani ciò che avviene all’interno di un colorificio ceramico grazie all’iniziativa di “Fabbriche Aperte”. Si ripete, infatti, anche quest’anno, l’11 e il 12 maggio, questo importante momento di avvicinamento tra i cittadini e l’industria, che già nel 2011 ha avuto un notevole successo.
Si tratta, quindi, di un vero e proprio percorso didattico, che inizia in aula con la presentazione del significato di studiare chimica e di tutte le opportunità professionali, per approdare poi direttamente in fabbrica, dove gli studenti potranno ‘toccare con mano’ i processi produttivi e l’impegno dell’industria per la sostenibilità. Attraverso una lezione in aula, verranno presentate agli studenti le molteplici opportunità professionali dell’industria chimica in Italia. Emerge, infatti, ancora una scarsa consapevolezza dell’importanza di studiare chimica, facendone un percorso formativo sia durante gli anni delle scuole medie superiori sia all’università”.
Federchimica ha tracciato un quadro preciso e chiaro: quello chimico è un comparto che impiega in Italia circa 115mila lavoratori, pari al 10 per cento dell’occupazione settoriale europea. La chimica, però, ha ancora scarso appeal nelle scelte degli studenti, poco informati sugli sbocchi professionali che questa scienza può offrire. Sempre da dati Federchimica, il 90 per cento dei laureati in chimica, infatti, trova lavoro entro tre anni dalla laurea, il 95 per cento degli addetti del settore ha un contratto a tempo indeterminato, il 72 per cento delle assunzioni è stabile e ben il 25 per cento degli assunti è laureato.