La commissione regionale “Turismo cultura scuola formazione lavoro sport” ha concluso l’esame del progetto di legge di iniziativa di Galeazzo Bignami (Popolo della libertà) che si propone di “garantire un contributo specifico, e continuativo, a favore della Fondazione del Teatro Comunale di Bologna, affinché possa adeguatamente proseguire nello svolgimento delle proprie attività ed iniziative musicali e culturali in genere”.
Il parere negativo della commissione è stato espresso con i voti dei consiglieri Pd e Sel-Verdi; a favore Pdl, Udc, Lega, Mov5stelle.
Il provvedimento verrà iscritto alla prossima seduta dell’Assemblea legislativa.
CONTENUTI DEL PDL
Il Teatro Comunale di Bologna, come tutti i più famosi teatri lirici-sinfonici, non è in grado di sostenersi con gli incassi del botteghino, e i contributi pubblici che riceve risultano inadeguati a coprire i costi del personale artistico e degli spettacoli. Nemmeno la razionalizzazione dei costi effettuata negli ultimi anni, attraverso la realizzazione di allestimenti con propri tecnici e coproduzioni con altri prestigiosi teatri, nonché riduzioni di personale, risulta sufficiente ad evitare un drammatico deficit di gestione.
Con l’intento di salvaguardare la tradizione lirico-sinfonica che vanta da secoli l’Emilia-Romagna, il progetto di legge prevede che la Regione, in qualità di “fondatore obbligatorio” (come prevede la cosiddetta “legge Veltroni” del ‘96, che ha creato le 13 Fondazioni liriche) conceda un proprio contributo annuale sia al bilancio d’esercizio sia a iniziative musicali specifiche.
Entro il 30 marzo di ogni anno, la Fondazione Teatro Comunale (costituita nel ’98) dovrebbe presentare alla Regione una relazione consuntiva delle attività svolte. A sua volta, la Giunta dovrebbe determinare annualmente l’entità del contributo da erogare alla Fondazione, sulla base dell’analisi del rendiconto, procedendo alla liquidazione della somma in un’unica soluzione, entro il 30 aprile dello stesso anno. Il contributo della Regione “non dovrà comunque essere inferiore a Euro 4.700.000,00, incrementati annualmente del tasso di inflazione programmata”.
IN COMMISSIONE
Il relatore del provvedimento, Marco Lombardi, e il presentatore, Galeazzo Bignami, hanno richiamato gli obiettivi della proposta e fatto riferimento alla recente audizione con il Sovrintendente della Fondazione, Francesco Ernani. L’attuale contributo della Regione risulta assai più limitato di quello di altre Regioni nei confronti dei rispettivi Enti lirici, e Bignami ha affermato che se vi fosse la disponibilità della maggioranza ad approvare la legge, sarebbe disponibile a presentare un emendamento che corregga il punto relativo all’ammontare dello stanziamento annuale (anziché una cifra fissa, un riferimento alla media dei contributi stanziati dalle Regioni). Non si tratta di un intervento assistenzialista, ma la Regione deve fare la sua parte, senza sottrarsi al ruolo che le affida la legge: l’emergenza finanziaria che metteva a rischio il pagamento degli stipendi è stata appena tamponata, ma inevitabilmente si ripresenterà e in forma aggravata.
Paola Marani (Pd) ha espresso contrarietà alla proposta, pur condividendo la preoccupazione per le sorti del Teatro Comunale. In un quadro di crisi economica che impone la massima efficienza gestionale, l’Assemblea può tuttavia impegnare la Giunta a sostenere l’opera di risanamento avviata dal Sovrintendente, verificando in sede di costruzione del prossimo bilancio se ci sono le condizioni per un maggior impegno finanziario.
L’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, ha detto che le situazioni di crisi nelle istituzioni culturali si stanno moltiplicando, le risorse pubbliche diminuiscono e non avrebbe senso tappare una falla per aprirne altre. La Giunta sta concretamente manifestando attenzione per il Teatro Comunale di Bologna, come dimostra il forte investimento per salvare la scuola della lirica, a fronte di un notevole ridimensionamento degli stanziamenti da parte delle Fondazioni private. L’assessore ha poi respinto la critica per cui la Regione stanzierebbe meno di altre: il contributo pro/capite (rispetto alla popolazione) è ampiamente nella media nazionale, e l’assessorato opera in una logica policentrica, senza dimenticare l’esistenza di altri 6 Teatri di tradizione. Mezzetti ha concluso rimarcando il fatto che non è possibile fissare per legge una cifra che impegni i bilanci successivi, e aggiornando la commissione sul fatto che in sede ministeriale si sta definendo un protocollo sulle Fondazioni liriche, definendo con precisione rapporti e competenze fra Stato e Regioni.