Non c’è correlazione tra il consumo di mozzarella e la sintomatologia manifestata dai bambini. E’ quanto emerge dagli accertamenti effettuati dai Servizi Igiene Pubblica, Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e Veterinario dell’Azienda USL di Modena relativamente al caso di sospetta tossinfezione alimentare che si è verificato il 17 febbraio nella scuola primaria “Marconi” di Campogalliano.

L’indagine epidemiologica ha confermato che i bambini con sintomi – dolore addominale e in due casi nausea – sono stati tre. Il brevissimo periodo di incubazione e la sintomatologia hanno escluso che si potesse trattare di un episodio di origine infettiva e, nello stesso tempo, i referti del pronto soccorso, al quale i bambini sono stati condotti, hanno escluso la possibilità di altre problematiche correlate al consumo di alimenti.

Sono state eseguite analisi sul campione di mozzarella prelevato all’interno della scuola: le indagini analitiche hanno confermato solo la presenza dello “Pseudomonas spp.”, batterio ubiquitario – cioè normalmente presente nell’aria, nell’ acqua e nel suolo – che nella letteratura scientifica non è segnalato come responsabile di malattie a seguito del consumo di alimenti. Va detto anche che l’esposizione dell’alimento a una temperatura non controllata per un periodo di tempo di alcune ore, oltre che la manipolazione, giustificano il rilievo dello “Pseudomonas spp”. All’esame organolettico eseguito sul posto la mozzarella non presentava alcuna alterazione né di colore né di odore.

Contemporaneamente sono stati eseguiti accertamenti ispettivi e campioni presso il centro pasti dalla ditta CIR food Cooperativa Italiana di Ristorazione s.c. da cui provenivano gli alimenti. Le indagini non hanno rilevato la presenza di microrganismi patogeni.