Causa maltempo si sono susseguite nei giorni scorsi ordinanze di chiusura di molti servizi per ridurre il flusso dei veicoli in circolazione ed evitare rischi. Sono così stati chiusi svariati servizi pubblici comunali quali asili nido, scuole materne, centri diurni per anziani e disabili, ecc…
L’obiettivo di queste ordinanze è comprensibile, e rispettiamo le scelte di coloro che assumono queste decisioni.
Solleviamo però un aspetto che nessuno prende in considerazione: quello dei lavoratori che operano in questi servizi.
Salvo rare eccezioni, questi lavoratori sono obbligati dai propri datori di lavoro (enti locali, coop sociali, società private) a rimanere a casa, pur non essendoci alcun motivo per impedire loro di fornire la prestazione lavorativa, essendo molto il lavoro da svolgere anche nelle giornate in cui i servizi sono chiusi all’utenza, come ben sanno gli operatori del settore.
Possono esistere svariate soluzioni, l’unica cosa che non è accettabile è che il personale venga obbligato ad utilizzare una giornata di ferie, oppure posto in permesso non retribuito. Siccome a questi lavoratori le ferie servono per coprire i giorni di chiusura del servizio nel periodo estivo, non c’è di fatto differenza tra queste due modalità: il risultato è la riduzione delle buste paga.
Non stiamo parlando di eventi sporadici ed eccezionali: due anni fa le chiusure furono 3, quest’anno stiamo parlando di un numero di giornate di lavoro perse che varia oramai da 5 a 7 a seconda dei Comuni. Si tratta di una riduzione mensile del 25-35% della busta paga. Solamente perché a Modena, in febbraio, è nevicato!!
E’ una situazione colma di paradossi: lavorano al coperto ma hanno una decurtazione dello stipendio per maltempo… ; operano in servizi pubblici strutturati ma sono pagati a chiamata… (anzi, a non chiamata…).
Di fatto per chi opera in molti servizi pubblici ora grava una nuova imposta: la tassa sulla neve.
Chiediamo a tutti gli attori che hanno un ruolo in questa vicenda – chi emana le ordinanze, i datori di lavoro, i committenti dei servizi – di smettere di impedire ai lavoratori di fare il proprio dovere e ragionare sin da subito per risolvere una situazione che è diventata insostenibile.
Il sindacato FP/Cgil Modena è pronta a fare la propria parte per trovare soluzioni: altrimenti alla prossima nevicata potrebbero esserci centinaia di lavoratori nell’atrio di un Municipio o nella sede di una Cooperativa ad aspettare semplicemente di poter lavorare.
(Marco Bonaccini, segretario sindacato Funzione Pubblica/Cgil Modena)