In questi giorni siamo stati spettatori di una campagna mediatica a favore del deposito gas di Rivara che non ha precedenti: associazioni di categoria, esperti e imprenditori hanno fatto quadrato intorno al progetto. Eppure nonostante la rassicurante retorica sulla sicurezza dell’impianto, e sulle opportunità economiche che ne deriverebbero…abbiamo ancora dei dubbi. Partiamo da un dato di fatto, ovvero che stiamo parlando di un gas fossile: tutta qui la nostra ricchezza? Un gas derivante dalla decomposizione dei dinosauri: sarebbe questa la risposta al grande bisogno di energia rinnovabile e pulita? Si trattasse almeno di una risorsa che esiste già in loco…e invece no si tratta di un sito di stoccaggio in una zona dove gas non ce n’è mai stato. Allora perché tanta insistenza da parte di alcuni soggetti che vogliono questo deposito anche a costo di andare contro un’intera popolazione che non lo vuole? Gestire uno stoccaggio gas per una società privata come la ERS che cosa significa? Far risparmiare gli utenti o speculare sulla maggior richiesta nel periodo invernale ?
A lasciarci perplessi, oltre all’innegabile questione sicurezza, è la scelta di puntare su forme anacronistiche di investimento energetico. Eppure le alternative per produrre energia pulita e rinnovabile in un territorio come il nostro ci sarebbero: si chiamano biodigestori. Impianti capaci di trasformare letame e altre biomasse di scarto in gas. Altrettanto importanti sono i digestori di rifiuti solidi urbani che producono gas dai residui organici domestici.
Attualmente questi impianti producono energia elettrica trasformando l’energia del gas mediante un motore a scoppio collegato ad un generatore. Con un investimento sostenibile si potrebbero collegare questi impianti direttamente alla rete gas (come già avviene in Germania) eliminando così il problema delle emissioni. Inoltre questi ci consentirebbe di acquistare dai nostri agricoltori quella risorsa che siamo costretti ad importare da paesi lontani come la Russia.
Se a questo aggiungiamo una politica di riqualificazione energetica degli edifici, allora è chiaro che di questi colossi del gas e delle loro inquietanti opere strategiche non abbiamo alcun bisogno.
A chi vuol fare impresa si potrebbe suggerire di investire in questo tipo di tecnologie: sarebbe una risposta più adeguata alle esigenze del nostro tempo.
(Raffaele Ganzerli Portavoce Movimento 5 Stelle Modena e provincia)