In riferimento agli articoli apparsi nei giorni scorsi sulla cronaca
locale, l’assessore alla Mobilità Andrea Colombo e il Direttore del Settore
Mobilità sostenibile ingegnere Cleto Carlini precisano quanto segue.
“Per il primo rilascio nonché per il rinnovo dei contrassegni H si fa
riferimento all’art. 381 (commi 3 e 4) del Regolamento di attuazione del
Nuovo Codice della Strada (D.P.R. 495/1992).
A tal proposito, il comma 3 stabilisce le modalità per ottenere il
contrassegno per disabili (pass cd. “H1”), a seguito della presentazione
della “certificazione medica rilasciata dall’ufficio medico-legale
dell’Unità Sanitaria Locale di appartenenza…. L’autorizzazione ha validità
5 anni. Il rinnovo avviene con la presentazione del certificato del medico
curante che confermi il persistere delle condizioni sanitarie che hanno
dato luogo al rilascio”.
Il comma 4, relativo ai contrassegni temporanei (pass cd. “H0”), recita:
“per le persone invalide a tempo determinato a seguito di infortunio o per
altre cause patologiche, l’autorizzazione può essere rilasciata a tempo
determinato con le stesse modalità di cui al comma 3. In tal caso, la
certificazione medica deve specificare il presumibile periodo di durata
della invalidità”.
L’interpretazione della norma data sinora, alla luce della lettura testuale
e del collegamento tra tali disposizioni, è che sia l’autorizzazione
iniziale sia il rinnovo del contrassegno temporaneo (“H0”) avvengano con le
stesse modalità in uso per il contrassegno della durata di 5 anni (“H1”).
La procedura in uso per il rinnovo dei contrassegni temporanei, prima
presso gli sportelli del Comune e dal 2006 presso quelli di ATC, è pertanto
sempre consistita nella verifica, da parte dell’operatore, della
presentazione di richiesta (su apposito modulo), corredata da: certificato del medico di base che confermi il persistere delle condizioni sanitarie che hanno dato luogo al rilascio; vecchio contrassegno.
La legittimità di tale procedura non è mai stata contestata. In ogni caso,
a seguito di recenti approfondimenti, conseguenti anche all’indagine in
corso da parte della magistratura, è emersa la possibilità di aver in
effetti dato in questi anni un’interpretazione non attuale del Codice della
Strada (tale elemento è emerso in particolare confrontando il testo vigente
sopra richiamato con quello originario del 1992), per cui si sta valutando
di modificare la procedura in essere.
Ad ogni modo, preme sottolineare che con l’attuale procedura, l’eventuale
rinnovo del contrassegno temporaneo ad una persona che non ne avesse più
diritto non sarebbe effetto di tale eventuale irregolarità amministrativa,
ma presupporrebbe, ben più gravemente, sia la malafede dell’interessato
(che chiede di certificare una disabilità inesistente), sia l’errata
valutazione del medico curante (che certifica la permanenza delle
condizioni sanitarie che hanno dato luogo al rilascio e che, in caso di
dubbio, potrebbe comunque sempre rimandare il paziente alla competente
commissione). Si confida che questa eventualità si sia verificata solo in
casi sporadici, anche perché, in ogni caso, gli uffici hanno sempre
segnalato tempestivamente alla Polizia Giudiziaria eventuali anomalie
riscontrate.
Inoltre, si coglie l’occasione per informare che sono stati da tempo
avviati (e ora finanziati) tre progetti che, in accordo con la Consulta
comunale delle associazioni hadicap, prevederanno a breve alcune importanti
novità, tese a prevenire i fenomeni tanto di falsità quanto di abuso dei
contrassegni H:
1) il rilascio iniziale dei contrassegni esclusivamente ai disabili i
cui dati verranno caricati direttamente dall’Ausl in un’apposita banca
dati, dunque senza rischi di falsificazione della documentazione;
2) la modifica di abbinamento delle targhe al contrassegno che
prevederanno la contemporaneità solo di 1 o 2 targhe (attualmente possono
arrivare fino a 10, anche se la media di targhe abbinate ad ogni
contrassegno è pari a 2,8);
3) la creazione di una banca dati regionale, che permetterà di collegare
tutti i contrassegni all’anagrafe dei diversi Comuni, eliminando in tempo
reale quelli assegnati a persone decedute (pratica comunque già da tempo in
uso nel nostro Comune per i residenti a Bologna).
Il lavoro non finisce qui e la nuova Giunta, come già dimostrato in questi
primi mesi di mandato, intende mettere in campo un forte impegno sul tema
delle regole e delle modalità di rilascio dei contrassegni. C’è infatti
ancora tanto da fare da parte di tutti, anche per sensibilizzare l’opinione
pubblica di quanto deleteria sia la disonestà di persone che mettono a
repentaglio i diritti di chi ha davvero bisogno di essere comunque
tutelato, nonché informato con garbo e semplicità sulle procedure da
seguire, per attenuare, almeno in parte, i disagi conseguenti alla propria
condizione di disabilità, anche quando a carattere temporaneo”.